giovedì, settembre 28, 2006

La follia

(Norvegia - foto by I tre vagabondi)

Dedicato a tutti coloro che si sentono folli, almeno un po'

LA FOLLIA (Omar Pedrini)

La follia è un’amica che
Mi tiene compagnia
È un rifugio dentro al posto
Per nascondermi
La follia è un lungo bacio sulla bocca
Dato per nostalgia
È un vestito della festa
È una voce nella testa
La follia è un fortino costruito
Sopra un albero
È un bel prato verde se sei stanco
di combattere
È un bicchiere in osteria
È stupir la compagnia
È un amico che ti chiama
È un’amante che ti ama

Non ti ho mai detto che ti voglio bene
Vecchia amica mia
E alla parata delle facce finte
Alzarsi e andare via
Per non sorridere alla gente
Che poi dimentica
Perché la gente vuol vedere
La gente vuol sapere

E ogni sera io rimbocco le coperte
Alla mia follia
E la vedo diventare grande come un figlio
La domenica
È il vicino che non sento
La follia è il nostro tempo
La follia è un sentimento
È il compagno a cui non mento

È una canzone dedicata a te
Che non sei mai stata mia
La follia è l’ultimo tango
Prima di andare via

...e ogni sera io rimbocco le coperte alla mia follia, e la vedo diventare grande come un figlio la domenica...

lunedì, settembre 25, 2006

Scuse a me stesso

(Norvegia - foto by Somis)

Per l'ennesima volta i miei venticinque lettori devono scusarmi per il silenzio dell'ultima settimana. Avete ragione, l'ho detto tantissime volte, però va così.
In realtà da un po' di giorni mi ripeto che devo scrivere qualcosa qui sul blog, perchè una settimana di silenzio è troppa. Però, a parte tutti gli impegni degli ultimi giorni, succede sempre la stessa cosa: più penso a cosa potrei scrivere sul blog e meno riesco a tirar fuori le parole per dire quello che voglio. Scervellarmi e sforzarmi di trovare un argomento di cui parlare "perchè devo scrivere qualcosa" non funziona, perchè poi non mi viene naturale. In questi casi non posso fare altro che aspettare... prima o poi mi succede qualcosa, vedo, penso rifletto e mi viene un'idea di qualcosa da scrivere.
Stasera invece ho qualche pensiero in testa, quindi ho qualcosa scrivere...
Ogni tanto mi fermo a riflettere sugli strani meccanismi che muovono la mia mente - e la mente umana in generale. Per esempio, non vi succede mai di non voler fare qualcosa, anche se non sapete esattamente il perchè?
A me a volte capita di fissarmi a non voler fare una cosa, perchè penso che mi dia fastidio, perchè non ne ho voglia, perchè penso che ci sia qualcosa nel mio inconscio che mi dice di non farlo. Sono cosciente di sbagliare, che non dovrei farlo, che sono bad inside. Eppure non mi va. E allora comincio ad inventare delle banalissime scuse, non tanto per giustificarmi con gli altri (che magari non se ne accorgono nemmeno), quanto più che altro per mettermi la coscienza a posto, per pensare che mi sono comportato bene, che non potevo fare altro e che avevo i miei validi motivi per comportarmi così. E invece non è vero, sono delle giustificazioni che do a me stesso semplicemente per tranquillizzarmi anche quando so di essermi comportato male.
La cosa peggiore è che dandomi queste giustificazioni fasulle non ottengo nessun risultato, nel senso che non riesco a non pensare a quello che (non) ho fatto, a come mi sono comportato. Continuo a pensarci. Penso che mi sono comportanto male e che non so nemmeno io il perchè, che l'ho fatto per "istinto", senza un motivo vero, e che per "giustificarmi" mi sono inventato una scusa. La maggior parte delle volte finisce che mi sento in colpa e ci resto male.
Eppure continuo a comportarmi nel modo sbagliato, accorgendomene sempre a scoppio ritardato.
Spero di essere riuscito a spiegarmi....
A voi non capita mai di comportarvi così?

Gocce di Norvegia #2

Ed ecco ai mie cari venticinque lettori altre gocce di Norvegia...
Come sempre, i commenti di questo post sono a vostra disposizione per dirmi cosa pensate delle foto!
Cliccate sulle foto per ingrandirle!




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lunedì, settembre 18, 2006

Scherzi del destino

Stasera scrivo un post diverso dal solito.
Non l'ho pensato prima. Lo scrivo di getto. Scrivo questo post per condividere con qualcuno le emozioni che sto provando adesso.
Stasera in un palazzo qui a Milano, fra l'altro non molto lontano da casa mia, c'è stata un'esplosione, provocata probabilmente da una fuga di gas. Nel momento in cui vi scrivo, ci sono due morti e un numero imprecisato di feriti e di dispersi sotto le macerie. Più di cento persone sono rimaste senza casa. Tra quello che resta della casa, si cerca anche un bambino.
E' strano come si sentano più vicini - e drammatici - i fatti così terribili che accadono vicino a noi, in un luogo che conosciamo bene, in cui ci è capitato di passare. Penso che se quest'esplosione fosse avvenuta a 1000 km da qui, probabilmente non mi avrebbe colpito più di tanto. Sarebbe stata solo uno dei tanti fatti brutti che quotidianamente avvengono nel mondo.
Eppure io in quella via sono passato parecchie volte, conosco abbastanza quel quartiere. Mi sento come se ad essere saltata in aria fosse stata la mia casa, quella di fronte alla mia, o quella davanti alla quale passo tutte le mattine per andare a scuola.
Non riesco a non stare attaccato alla radio e a internet per avere le ultime notizie, per sapere se quel bambino è stato ritrovato, se il numero dei dispersi è diminuito.
Penso che è accaduto in via Lomellina, ma sarebbe potuto succedere anche qui. All'improvviso mi sento vulnerabile, come se tutte le mie certezze e le mie sicurezze fossero saltate in aria insieme a quella casa.
Penso a quel ragazzo albanese che - per un crudele scherzo del destino - sembra si trovasse davanti all'edificio saltato in aria solo per caso. Non era lì dentro. Ci stava passando davanti. Se l'esplosione fosse stata solo trenta secondi prima o trenta secondi dopo, sarebbe ancora vivo.
Se, se... Mi accorgo di quanto sia vulnerabile la nostra vita, di quanto si possa morire "per caso", "per coincidenza". Non riesco a non pensare che al posto di quel ragazzo ci sarei potuto essere io, che anche a me sarebbe potuto capitare di passare lì davanti. Eppure al momento dell'esplosione io stavo tranquillamente cenando in casa mia. Davanti a quel palazzo che esplodeva c'era lui, non io.
Perchè? Non riesco a darmi una risposta. Non riesco a non pensare a quanto tutti noi siamo vulnerabili: specialmente in questo periodo, c'è chi non prende gli aerei o la metropolitana per paura degli attentati. Eppure, anche così, potrebbe capitarti di passare davanti ad una casa nel momento sbagliato... è terribile.

domenica, settembre 17, 2006

Bad inside

(Norvegia - foto by Somis)

Ci sono dei momenti, degli episodi, delle persone, delle situazioni che tirano fuori il cattivo che c'è dentro di noi.
La cosa più paradossale è che quando ci comportiamo "male", quando "siamo cattivi", il più delle volte non ce ne accorgiamo, se non quando ormai è troppo tardi.
A voi non capita mai di riflettere su quello che avete fatto un quarto d'ora, mezz'ora, un'ora prima e di accorgervi che, senza accorgervene o almeno senza volerlo, siete stati cattivi, avete risposto male ad una persona, siete stati antipatici?
A me capita, e di solito ci resto veramente male. Mi sento proprio cattivo. E la cosa peggiore è che "al momento dei fatti", non volevo e non mi accorgevo della cattiveria che stavo facendo. Sono piccole cose - chiamiamoli anche rimorsi o colpe, se volete - che però mi rovinano la giornata, mi fanno sentire veramente uno schifo.
E' vero, poi tutto passa, perchè penso che può capitare a tutti, che in fondo tutti abbiamo della cattiveria dentro e a tutti può capitare di non riuscire a tenerla dentro, che ci sono degli eventi e delle situazioni (a volte anche gli atteggiamenti di alcune persone) che spingono a tirar fuori il cattivo, però... ci si resta indubbiamente male, quando ci si accorge di essere stati così cattivi.
Eppure basterebbe poco, a volte, per riappacificarsi con gli altri e con sé stessi. Basterebbe una semplice parolina, che troppo spesso tentiamo di sottintendere, di rimandare, di lasciare agli altri; tutte deboli scuse perchè non siamo capaci di dirla, perchè la realtà è che è troppo difficile: "scusa" è la parolina magica che non riusciamo mai a dire. Ma spesso, quando "siamo cattivi" per cose piccole - ma non meno brutte - ormai è troppo tardi per chiedere scusa: non si può chiedere scusa per non aver fatto un sorriso alla vecchietta seduta davanti a noi sull'autobus, o per non aver detto "grazie" ad un cassiere che ci dà il resto. Eppure anche queste sono cattiverie.

venerdì, settembre 15, 2006

Gocce di Norvegia #1


Devo chiedere scusa ai miei venticinque lettori se negli ultimi giorni non mi sono fatto sentire, ma veramente non avevo niente di speciale da scrivere e ho preferito un silenzio a un qualche post senza senso.
Adesso però ho fatto sviluppare le foto che ho fatto in vacanza in Norvegia, che quindi vi posterò a grande richiesta. Tuttavia ve le metterò a rate, un po' per volta...
Cominciamo stasera con qualcuna...
Ovviamente i commenti sono a vostra disposizione per farmi sapere cosa ne pensate!
Cliccate sulle foto per ingrandirle!


Circolo polare artico - i mucchietti di sassi
Geiranger - i fiordi

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martedì, settembre 12, 2006

3KA


Oggi... primo giorno di scuola...
Alcune novità, il ritorno alla vita di sempre, un diario nuovo (vedi foto)...
Per fortuna oggi siamo stati a scuola solo dalle 8.30 alle 10, e per tutta la settimana avremo ancora l'orario "soft" dalle 9 alle 12...
Durante l'estate hanno anche riverniciato i corridoi e le aule... i muri sono talmente bianchi che sembra quasi un ospedale... :-)
Non ho ancora realizzato al 100% che la scuola è cominciata, ma pian piano mi ci sto abituando (basteranno i primi compiti e i test d'ingresso di settimana prossima a farmelo capire in un attimo...).
Ieri sera, stranamente, non ero per niente agitato... è stato stamattina che ho avuto il primo contatto con la (triste) realtà. Dopo aver pensato a quello che potevo fare dopo essermi svegliato, ho realizzato che dovevo andare a scuola... sigh sigh (ma in fondo - molto in fondo - la scuola, con tutto quello che le sta attorno, mi è mancata).
E in più non mi sono ancora abituato all'idea di essere in 3KA... mi viene sempre da dire 2KA... e domani mattina dovrò vedere di non sbagliare aula ed entrare in quella dell'anno scorso... Ma penso sia normale i primi giorni...
Domani ho già un orario simpaticissimo: greco - arte - filosofia (prima lezione con il prof nuovo)...
La scuola è proprio cominciata...
p.s. tra le altre cose che hanno sancito il ritorno alla quotidianità, ieri sera c'è stata la prima puntata della Suite 102.5 stagione 2006/2007... in contemporanea radio-tv... grandi ragazzuoli!
N.d.S. Oggi un post "più leggero" del solito... prossimamente pubblicherò ancora dei post più "impegnati"... anche se questo nuovo tipo di post meno impegnativo non mi dispiace affatto...

lunedì, settembre 11, 2006

Summer has come and passed...

(Norvegia - foto by I tre Vagabondi)

Ebbene sì...
anche se ufficialmente abbiamo ancora una decina di giorni prima dell'inizio dell'autunno, domani, primo giorno di scuola, si chiuderà definitivamente l'estate 2006, e tutto tornerà alla normalità.
Oggi è il mio ultimo giorno di vacanza, anche se non ho ancora realizzato che domani dovrò tornare a scuola.
Sembrano volate, queste vacanze. Se ripenso all'ultimo giorno di scuola, mi sembra lontanissimo e al tempo stesso appena passato. E invece sono già trascorsi tre mesi.
Sono stati tre mesi intensi, che mi hanno fatto crescere tanto, mi hanno dato la possibilità di riflettere sulla mia vita, sul passato, sul presente e sul futuro. Sono momenti passati che però mi hanno lasciato tante cose, che mi aiuteranno senz'altro ad affrontare meglio l'anno che ho davanti.
E' proprio per questo che posso dire di essere dispiaciuto che queste vacanze siano finite, ma non che vorrei essere ancora a giugno. Il tempo è trascorso, ma mi ha lasciato tanto. Una parte di quest'estate 2006 è senz'altro rimasta dentro di me: nei pensieri, nei ricordi, nelle riflessioni, in questo blog... e sono contento così.
Bye bye estate!
N.d.S. ecco a voi un'altra foto from Norvegia 2006... a presto le prossime... a piccole dosi...

sabato, settembre 09, 2006

Thinking time

(Norvegia - foto by I tre Vagabondi)

In questi giorni sto riflettendo molto. I miei venticinque lettori mi scuseranno quindi se ho trascurato un po' il blog.
L'estate ormai sta finendo (nonostante il caldo), la scuola sta per cominciare, sono tornato da poco a Milano e alla mia solita vita.
E' uno di quei momenti "di passaggio" in cui è impossibile non fermarsi a pensare e a porsi delle domande. Uno di quei momenti in cui capita di passeggiare per la strada e avere la mente altrove, di parlare con qualcuno e nel frattempo di pensare ad altro, o di vagare con la mente senza nemmeno conoscere la destinazione nè il motivo.
Ci si interroga su quello che è stato, su quello che è e su quello che sarà, come vorremmo fosse e come ce lo aspettiamo. Si fanno dei progetti per l'anno a venire (chiamiamoli pure propositi, anche se non li rispetteremo mai - e forse sono fatti proprio per questo, per farci programmare qualcosa che sappiamo non faremo, ma solo averlo progettato ci fa stare meglio, dandoci l'idea di aver messo qualche tassello in quell'ignoto buio che è il futuro). Ci si immagina come sarà, cosa faremo, chi incontreremo.
E' uno di quei periodi che - nonostante le apparenze - sono molto complicati, perchè pensare è molto faticoso, ancora di più è immaginarsi qualcosa che non abbiamo mai visto, ma che dobbiamo costruirci nella mente. E' difficile perchè per progettare il futuro tornano alla mente molti ricordi del passato, che spesso si mischiano alle immagini del futuro e creano una grande confusione, che ci confonde e ci fa sembrare il futuro ancora più nebuloso di quello che è veramente.
Eppure, nonostante sia difficile, senza questo caotico miscuglio di pensieri non si potrebbe dare alle intenzioni per il futuro quel tocco di colore che crediamo potrebbe sconfiggere il buio che vediamo.
Ed è questa la magia di questi momenti...
N.d.S. in questo post ho pubblicato per i miei venticinque lettori un anteprima delle foto della Norvegia. Quando le avrò tutte (comprese quelle che devo ancora far sviluppare) ve ne posterò un po'... aspettate fiduciosi!

lunedì, settembre 04, 2006

Home sweet home

Ebbene sì, cari miei venticinque lettori... dopo un lungo vagabondaggio in giro per l'Europa (oltre il circolo polare artico!) sono tornato nella mia Milano...
Vi confesso che la mia casetta mi è mancata veramente tanto... in vacanza abbiamo cambiato quasi un posto ogni sera (a parte la settimana a Grov) e ho sentito un po' la mancanza di un posto dove tornare tutte le sere, la casa... (dove c'è Barilla c'è casa...)
Però ho visto dei posti veramente fantastici. Come vi ho promesso, appena avrò sviluppato le foto vi metterò qui le più belle.
Con questo post, quindi, chiudo il diario di viaggio di questa vacanza. Da oggi Somis's blog torna, come sempre, il mio spazio personale nella grande rete.
Spero che i miei venticinque lettori si siano divertiti a leggere le mie avventure in quel della Norvegia...
p.s. se vi va, raccontatemi come avete passato le vostre vacanze! i commenti sono, come sempre, a vostra disposizione!

domenica, settembre 03, 2006

Geiranger - Norvegia

Geiranger, Norvegia, Martedì 29 agosto 2006, ore 18.00

Hola!
Rieccomi qui a scrivere ai miei venticinque lettori, anche se non so esattamente quando riuscirò a collegarmi di nuovo a internet per pubblicare, forse solo al mio ritorno...
Dopo due giorni di viaggio da Stenkjer (da cui avevo scritto l'ultimo post) ieri siamo arrivati a Geiranger, un paese sul Geirangerfjord, il fiordo omonimo.
Il paesaggio qui è (come al solito) spettacolare, ma abbastanza diverso da quello della Norvegia settentrionale, dove si trova Grov. Qui i fiordi sono molto più stretti e costeggiati da montagne vere e proprie che si gettano nell'acqua. Vedere queste montagne in un ambiente marino e il mare in un ambiente montano è molto curioso e spettacolare. L'unione di questi due ambienti crea giochi di forme e colori molto belli.
Oggi abbiamo preso un traghetto che, dopo aver attraversato una parte di questo fiordo, ci ha lasciati in un paesino che, pur non essendo niente di particolare, si trova in una fantastica posizione [mi scusino i miei ventincinque lettori per le due relative consecutive, ma proprio non sapevo come girare la frase... sono un po' pigro in questo periodo :-)].
La traversata sul fiordo è stata molto bella perchè ci ha permesso di vedere dall'acqua le montagne e le cascate (tra cui quella delle Sette sorlle e quella dello Spasimante) che si gettano direttamente nel fiordo.
Nel pomeriggio di domani ricomincerà il nostro viaggio di ritorno, che ci riporterà a Milano domenica sera (code in Germania permettendo). Se non dovessi riuscire a pubblicare prima, metterò on line queste righe al mio ritorno a Milano, quando avrete anche (tempi tecnici di sviluppo permettendo, non mi sono ancora convertito al digitale) alcune foto dei fantastici paesaggi norvegesi.
A presto!
p.s. alle 18.10 i tedeschi che sono nella hytte qui a fianco hanno già cominciato a cenare...
N.d.S. come hanno potuto vedere dalle lettere accentate e senza apostrofo, i miei venticinque lettori avranno senz'altro capito che sto scrivendo da casa... a presto le ultime news!

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