giovedì, febbraio 22, 2007

Nostalgia time...

(Norvegia - foto by Somis)

Perchè nostalgia significa quasi sempre tristezza?
Perchè ci sono dei momenti, delle situazioni, delle congiunzioni degli astri che fanno in modo che basti veramente un niente per essere travolti da un fiume di ricordi, di emozioni, di sensazioni difficili da descrivere?
E perchè in questi momenti si finisce sempre per apprezzare il passato più del presente, guardando solo i lati positivi di "una volta" e non quelli di adesso, e vedendo immancabilmente solo i lati negativi del presente?
Anche se alcuni momenti belli sono passati, ciò non significa che non ne stiamo vivendo altri, belli in modo diverso ma sempre belli? E perchè non ce ne accorgiamo mai?
Perchè ricordare ci fa isolare dal mondo per un periodo di tempo più o meno lungo, nel quale ci facciamo cullare (o travolgere) dai ricordi, e non possiamo fermarci, o proteggerci, ma solo lasciarci trasportare, abbandonando per un po' tutto quello che ci sta intorno?
E perchè ricordare è una sensazione così bella e allo stesso tempo così triste?
Come facciamo ad essere nostalgici anche di momenti in cui non eravamo affatto felici?
Forse perchè quei momenti - belli o brutti che siano - sono comunque passati, e per questo sono in qualche modo "stabili", certi, sicuri, mentre il presente e il futuro sono così incerti, confusi, nebulosi, vuoti di certezze... e ciò che è incerto e confuso ci fa paura, anche se non vogliamo darlo a vedere.

martedì, febbraio 20, 2007

Pausa

(Norvegia - foto by Somis)

In questo mondo così veloce, sempre di fretta, schizzato, attento a non "perdere" nemmeno un istante è davvero difficile fermarsi. Chi ci riesce ha veramente tanta forza e tanta determinazione.
Non è facile staccare la spina, ogni tanto, quando se ne sente il bisogno. Mettere in pausa, osservare ciò che abbiamo intorno, decidere cosa fare.
Il mondo va più veloce di me? E chissene frega.
Rimarrò indietro? Pazienza. Prima o poi arriverò anche io. E non sarò certo solo.
Vivrò meno esperienze? Ma forse le vivrò meglio.
E' difficile, ma non impossibile. E talvolta è indispensabile. Ci sono settimane, giorni, ore, minuti in cui non si può non fermarsi un attimo, fare un bel respiro e rallentare il proprio ritmo. Prendersi del tempo per se stessi. Ritagliarsi un po' di tempo per fare quello che ci piace. Tutte le cose da fare, le faccende da sbrigare, le seccature, le cose noiose per un momento accantonate in un angolo, in stand-by. Le farò. Più tardi. Non ora. Adesso è il mio momento. Quello in cui fare veramente quello che mi va. Anche niente, se è quello di cui sento il bisogno. Anche semplicemente prendermi quei cinque minuti di tempo che mi servono per non fare la strada di corsa, per ascoltarmi una canzone e farmi cullare dai pensieri, per viaggiare con la fantasia. O per fare quello che vorrei ma non ho mai il tempo di fare.
Anche se questo comporta rinunciare a qualcosa (o a qualcuno) a cui tengo molto. Ma non posso non regalare questo momento a me stesso. Ne ho bisogno.
Per tirare il fiato e poi ripartire, con ancora più energia di prima.

giovedì, febbraio 15, 2007

Semplicemente...

(Norvegia - foto by Somis)

SEMPLICEMENTE (Zero Assoluto)

Ora che mi sento bene...eh...spengo la luce...
spero di riuscire a dimostrare...che...così va bene
ora che ci penso mi perdo in quell’attimo dove dicevo che tutto era fantastico...
mi sembra.. ieri...
e ora che è successo fa lo stesso...se non ti cerco non vuol dire che mi hai perso...
già sto sognando...ma adesso...

buona notte a te buona notte a me buona notte a chi ancora non ho incontrato...
buona notte pure a lei...lei te dove sei...anche oggi che ti ho cercata...
buona notte a te buona notte a me buona notte a chi ancora non ho incontrato...
buona notte pure a lei...anche oggi che ti vorrei...

...semplicemente semplicemente semplicemente semplicemente...

la voglia di non ragionare ma vivere sempre disposto a rischiare e ridere...
riderne..la gioia di quest’attimo senza pensarci troppo solo gustandolo...
le stesse storie e quei percorsi che non cambiano...
quelle canzoni e le passioni che rimangono...
semplicemente non scordare...
come i libri della scuola fra le dite...
la colazione ogni mattina da una vita...semplice..
come incontrarsi perdersi poi ritrovarsi amarsi lasciarsi...
poteva andare meglio può darsi...dormire senza voglia di alzarmi...
e faccio quello che mi pare...
se ci penso ora...se ci penso adesso...
non so ancora che cosa ne sarà...
perchè mi manca il fiato...
perchè ti cerco ancora...non so dove che cosa ci sarà!...ah...

...semplicemente semplicemente semplicemente ....

buona notte a te buona notte a me buona notte a chi ancora non ho incontrato...
buona notte pure a lei...lei te dove sei...anche oggi che ti ho cercata...
buona notte a te buona notte a me buona notte a chi ancora non ho incontrato...
buona notte pure a lei...anche oggi che ti vorrei...

...semplicemente semplicemente semplicemente semplicemente ...

Perchè le cose semplici non ci vanno mai bene?
Perchè dobbiamo sempre complicarci la vita - e complicare anche quella altrui?
Perchè dobbiamo sempre farci paranoie sul prima, sul dopo, sul perchè, sul come, sul quando? Ogni tanto non sarebbe meglio vivere senza pensarci?
Perchè non riusciamo ad accettare risposte semplici?
Forse dovremmo imparare dai bambini, che vogliono sempre risposte semplici, concrete, non complicate...
E invece le conclusioni più semplici ci sembrano sempre così ovvie - e banali - che ne cerchiamo di più complesse, per far vedere che non ci accontentiamo delle apparenze... e se invece fossero giuste le apparenze? Perchè crearci complicazioni inutili?

N.d.S.1 questa riflessione è nata durante lo studio... perchè le opere un pittore, un musicista, uno scrittore, un filosofo devono sempre avere un significato nascosto? A volte è così, ma a volte non sono i critici e gli studiosi a dare interpetrazioni (sisi... interpetrazioni, come dice il mio prof di filosofia) a cui l'autore non aveva minimamente pensato? Perchè non ci si può accontentare di un'opera meravigliosa che, però, non ha altri significati se non quelli visibili a tutti?
N.d.S. 2 lo so, sono un po' pazzo... pazientate, prima o poi passa!

lunedì, febbraio 05, 2007

A lume di candela


E' incredibile come nel 2007 dipendiamo dall'elettricità...
Ma noi non ce ne accorgiamo se non quando capita, come a me stasera, che essa manchi per un'ora o poco più...
Ci accorgiamo di come senza computer e tv ci sentiamo "spaesati" (per fortuna la radio funziona anche a batterie), di come è "strano" leggere a lume di candela, di come ci viene automatico quando entriamo in una stanza premere l'interruttore, anche se sappiamo perfettamente che la luce non c'è.
Sono momenti molto particolari, in cui inevitabilmente ci si mette a chiacchierare, perchè non c'è altro da fare, e i discorsi vanno quasi sempre al passato, a quando era normale che capitassero cose simili, quando non c'era il computer, quando la tv non era così indispensabile, quando forse per passare il tempo si stava di più insieme...
E capita di mettersi a leggere le pagine di un libro illuminate solo da una candela, accorgendosi che questa luce "antica" è molto più calda di quella asettica di un neon (o di una lampadina).
Forse ogni tanto dovremmo farle apposta le "serate a lume di candela". Ci obbligherebbero a vivere per qualche ora senza quello che oggi consideriamo indispensabile, ma che forse non lo è.