venerdì, luglio 21, 2006

Chiuso per ferie


Somis's blog chiude per ferie.
Domenica parto per il campo con gli scout e sto via due settimane, ma siccome domani dovrò preparare un sacco di cose mi porto avanti e posto oggi.
In queste due settimane che passerò "fuori dal mondo" ovviamente non potrò accedere alla rete e quindi scrivere sul blog.
Al mio ritorno (primi di agosto) Somis's blog riaprirà. Durante la settimana che passerò a Milano vi racconterò le solite cose, mentre dal 12 agosto Somis's blog si trasformerà in diario di viaggio. Destinazione: Norvegia.
Se riuscirò a trovare qualche internet point vi scriverò da là, come l'anno scorso. In ogni caso scriverò a mano i post e al limite li metterò online quando tornerò.
Nel frattempo, auguro a tutti i miei venticinque lettori buone vacanze.

p.s. partecipate all'iniziativa "Reporter dall'estate 2006"!

mercoledì, luglio 19, 2006

Aspettative

(foto by I tre Vagabondi)

Ho esitato prima di aprire la porta. In quel momento mi sono reso conto di quanto fossi cambiato anch'io.
Faccio parte di quelle persone che non si creano aspettative ed evitano di dare qualsiasi cosa per scontata, sia in positivo che in negativo.
Un ottimista non ha mai davvero una bella sorpresa.
Un pessimista si è aspettato così tanto il peggio che la gioia basta a malapena a recuperare il terreno perduto, se il suo pessimismo si rivela infondato.
Ma ormai cominciavo a pensare che il pessimismo offriva dei vantaggi.
Se il rischio di contraccolpo è grande, è meglio suddividere la delusione vivendone una parte in anticipo.

(Bjorn Larsson, Il cerchio celtico)

...il pessimismo offre dei vantaggi...?

giovedì, luglio 13, 2006

Confusione...

(foto by I tre Vagabondi)

È tutto il giorno che cerco di scrivere un post sul blog ma non ci riesco...
Sarà che mi manca l'ispirazione, sarà che non lo so... boh...
A voi non capita mai di sentirvi così?
Sono momenti in cui sento la testa piena di pensieri, idee, voglia di fare qualcosa. È positivo, a voler vedere il bicchiere mezzo pieno. Tutto questo turbinio mentale dovrebbe darmi l'energia per realizzare tutto quello che ho in testa.
E invece...
È come se nella mia testa ci fosse un affollamento di emozioni, pensieri, idee che si scontrano l'un con l'altro intralciandosi a vicenda. Un po' come una via trafficata nell'ora di punta. Ho troppe cose in testa e non riesco a realizzarne nemmeno una... troppi pensieri ingombranti in uno spazio troppo piccolo... l'affollamento fa andare i pensieri a rilento, troppo a rilento, lasciandoli invecchiare mentre stanno ancora aspettando di essere presi in considerazione.
Qualcuno forse mi direbbe di darmi delle priorità e risolvere tutto un punto per volta. Ma è tutt'altro che semplice. A volte mi manca lo stimolo a sbarazzarmi della confusione che ho dentro.
Forse, in qualche modo, mi trovo bene nella mia confusione. Una scusa come un'altra per accantonare qualcuno dei miei tanti pensieri (forse proprio quelli più importanti), con la scusa che ne ho troppi.

mercoledì, luglio 12, 2006

"È raro che io mi penta di qualcosa"

(foto by I tre Vagabondi)

N.d.S.: ecco un'altra perla dal Cercho Celtico...

È raro che io mi penta di qualcosa, e di solito non mi cheido cosa sarebbe successo se avessi agito diversamente.
C'è chi dice che non si può vivere tutta una vita senza avere niente di cui pentirsi.

Me lo sono spesso sentito dire come un rimprovero, come a lasciarmi intendere che farei meglio a pentirmi di certe cose che ho fatto.

Suona senz'altro presuntuoso affermare di non soffrire di cattiva coscienza.

Ma quello di cui si
soffre, è proprio la cattiva coscienza.

(Bjorn Larsson, Il cerchio celtico)

...è giusto pentirsi delle proprie azioni, se quando le abbiamo compiute pensavamo di fare la cosa giusta?...
c'è chi dice: "con i se e con i ma non si può fare la storia". Io ci credo, specialmente per quanto riguarda la storia di ognuno di noi. Chi può dire cosa sarebbe successo se avessimo fatto un'altra cosa in quel momento? Sarebbe stato meglio? Who knows...
Siccome nessuno può dire cosa sarebbe successo se..., penso che non dovremmo mai pentirci di quello che abbiamo fatto.

martedì, luglio 11, 2006

Sorvegliati


Mi sono accorto anche di un'altra sensazione strana, che non mi avrebbe abbandonato per tutto il viaggio.
Il fatto di sapere, o sospettare, di essere sorvegliati, ci rendeva difficile essere noi stessi.

Il solo pensiero di poter essere osservati in qualsiasi momento, senza vedere la persona che ci osservava, ci costringeva a una vigilanza continua anche solo per restare quelli che eravamo.
Non potevamo mai rilassarci del tutto.

(Bjorn Larsson, Il cerchio celtico)

...a volte è proprio difficile essere se stessi, quando ci si sente osservati...

n.d.S.: si tranquillizzino i miei venticinque lettori: appena avrò finito "Il cerchio celtico" la smetterò di postare solo citazioni e scriverò anche qualcosa di mio...

sabato, luglio 08, 2006

Tutto quello che resta è mistero

(foto by I tre Vagabondi)

Torben aveva un rapporto complesso con le teorie e i simboli e con tutto ciò che lasciava l'inspiegabile inspiegato.
In un certo senso era pedantemente obiettivo. Accettava il mistero, ma si rifiutava di crederci. Anzi, sosteneva che la fede è il modo migliore per uccidere il mistero.
Bisogna sempre andare dritti al fondo delle cose. Tutto quello che resta è mistero. Ed è meglio non metterci troppo le mani inutilmente.
Un'ipotesi è un'ipotesi, era solito sostenere, nient'altro. Ma non appena viene formulata, c'è sempre un sacco di gente che comincia a crederla vera.
"Non abbiamo bisogno di credere", era un altro dei suoi cavalli di battaglia.
Perciò temevo che non sarebbe riuscito a prendere sul serio Pekka e che avrebbe considerato tutta la storia come pura fantasia.

(Bjorn Larsson, Il cerchio celtico)

N.d.S.: vedi il post di ieri.

venerdì, luglio 07, 2006

Perchè non ora?


Quando esattamente mi sia affiorato il pensiero di andare di persona fino in Scozia non lo ricordo.
Tutto è cominciato con una domanda: "Cosa potrebbe impedirmi di partire?" subito seguita da un'altra: "Cos'ho da perdere?".
La risposta a entrambe le domande era la stessa: "Niente. Assolutamente niente".
Da tempo il Rustica era pronto per la partenza. [...] In definitiva, ero io la causa del ritardo. Avevo aspettato a lungo quello che chiamavo il momento "giusto" per partire, ma avevo cominciato a temere che non sarebbe mai arrivato.
Perchè non ora?
L'occasione si era presentata, anche se ero convinto che l'ccasione fosse solo un pretesto.

(Bjorn Larsson, Il cerchio celtico)

È vero. Ogni tanto, quando dobbiamo prendere una decisione importante, dovremmo chiederci: "Cos'ho da perdere? Perchè non ora?"

N.d.S. (nota di Simone): lo so, in questi giorni sto postando a raffica frasi prese dal Cerchi Celtico, il libro che, come probabilmente avrete capito (i miei venticinque lettori sono molto intelligenti), sto leggendo in questo momento. Questo libro è pieno di frasi carine che fanno riflettere, e quindi qui sul blog stanno benissimo. Tant'è che ultimamente, visto che leggo in metropolitana, vado in giro con una matica sempre in tasca per segnarmi le frasi più belle da postare qui. Cosa non si fa per i propri venticinque lettori, eh?

mercoledì, luglio 05, 2006

Niente è infinito


[...] Aveva anche meditato sulla nostra rappresentazione dei confini come linee infinite.
È un'immagine falsa, aveva scritto Pekka.
Niente è infinito.
È sempre possibile arrivare al limite, toccarlo, cambiare direzione e seguirlo, per poi superarlo nel punto in cui si ferma.
"Questo vale anche per la storia - aveva aggiunto un po' più in basso - Tutto continua a vivere e può resuscitare".

(Bjorn Larsson, Il cerchio celtico)

Niente è infinito...

martedì, luglio 04, 2006

Tempo che scorre tra le dita


È vero che con il passare degli anni avevo imparato ad aspettare, e riuscivo almeno in parte a dimenticare che il mio tempo passava senza né gioia né profitto per nessuno.
Ma benché non facessi che darmi da fare, non ero mai riuscito a vincere la sensazione che il tempo mi scorresse tra le dita.
C'era sempre qualcosa da finire, qualcosa che non poteva aspettare né si poteva rimandare.
Ed era sempre qualcun altro a decidere le scadenze.

(Bjorn Larsson, Il cerchio celtico)

A voi non capita mai di avere la sensazione che il tempo vi scorra tra le dita?
E che non lo si possa fermare?

lunedì, luglio 03, 2006

Il mio primo articolo

Come molti di voi (almeno quelli che hanno letto il mio profilo) certamente sapranno, "da grande" mi piacerebbe fare il giornalista.
Oggi esce il mio primo articolo pubblicato su un giornale "stampato" vero e proprio. Si tratta dello Strillone, il giornale di un'associazione di cui faccio parte.
I commenti a questo post sono a vostra disposizione per qualsiasi commento, opinione, suggerimento.

GUANTANAMO, IL CARCERE DEI "SENZA DIRITTI"

Nel carcere americano di Guantanamo sono imprigionati
presunti terroristi in condizioni disumane

Periodicamente il carcere militare Usa di Guantanamo, a Cuba, in cui sono detenuti prigionieri considerati terroristi, torna a far parlare di sé per le condizioni di detenzione dei prigionieri e per i maltrattamenti che essi subiscono. Ma cos’è esattamente il carcere di Guantanamo?

Stime non ufficiali parlano di circa 500 detenuti, ma dal gennaio 2002, anno di allestimento del carcere, il governo non ha mai comunicato quanti siano esattamente i prigionieri. Considerati "nemici combattenti", i prigionieri di Guantanamo sono trattenuti in carcere a tempo indeterminato senza che gli siano mai notificati esattamente i capi di imputazione. Per gli avvocati è difficilissimo contattare i detenuti poiché, come ha sottolineato il Pentagono, non godono di alcuno dei diritti stabiliti dalle Convenzioni di Ginevra riguardo ai prigionieri di guerra, in quanto non ritenuti tali.

Lo scorso autunno alcuni detenuti avevano iniziato uno sciopero della fame per protestare contro i maltrattamenti a cui erano sottoposti. Poiché si rifiutavano di mangiare, erano alimentati forzatamente in modi definiti dai medici “barbari e antietici”, utilizzando lo stesso sondino per tutti i prigionieri. Secondo Reprieve, un’associazione per la difesa dei diritti umani, l’alimentazione forzata “è usata come metodo di tortura, considerate le modalità con cui è attuata”.

Dall’apertura del carcere i tentativi di suicidio tra i prigionieri sono stati 39, secondo le informazioni diffuse dal Pentagono. L’ultimo caso risale alla fine di maggio, quando nello stesso giorno quattro prigionieri hanno tentato di togliersi la vita, tre con un’overdose di farmaci e uno cercando di impiccarsi. In quest’occasione, fra l’altro, mentre i militari impedivano al detenuto di impiccarsi, sono stati attaccati dagli altri prigionieri con armi improvvisate. La notizia di questi scontri è però stata smentita dai legali dei detenuti, che hanno parlato di resoconto “strumentale e bugiardo”.

Lo scorso dicembre, inoltre, gli ispettori dell’Onu per i diritti umani avrebbero dovuto visitare il carcere, ma dopo mesi di richieste insistenti il Pentagono aveva acconsentito ad una visita senza contatto con i prigionieri. Le Nazioni Unite, ritenendo impossibile verificare le condizioni dei detenuti senza poter parlare con loro, rifiutarono di visitare il carcere.

Infine, è degli ultimi giorni di maggio il rapporto di Reprieve che denuncia la presenza all’interno del carcere di 60 detenuti catturati quando erano ancora minorenni: 10 di loro, tuttora prigionieri, avevano 14-15 anni.

Per quanto riguarda una possibile chiusura del carcere, il Segretario di Stato americano Condoleeza Rice ha dichiarato che “con il tempo il carcere di Guantanamo sarà chiuso”, sottolineando che “il governo americano non ha alcun interesse a diventare il carceriere del mondo”. “Queste sono persone pericolose - ha aggiunto - che, se rilasciate, torneranno sul campo di battaglia con l'obiettivo di uccidere americani. A chi chiede la chiusura di Guantanamo io ribatto con un quesito: cosa dobbiamo fare con questi prigionieri?”

Miss Rice, secondo lei la (presunta) pericolosità di questi uomini giustifica i maltrattamenti che subiscono?

Simone Storti

sabato, luglio 01, 2006

Luglio, col bene che ti voglio...


Cari ragazzuoli (a dire così mi sento tanto Matteo degli Zero Assoluto, ma fa niente!), anche questo mese (giugno, ndr) è finito. Siamo già a luglio. Che caldo. Se già a giugno siamo morti di caldo, chissà a luglio!
Sarà anche un luogo comune (evviva i luoghi comuni!) ma giugno è veramente volato! Sono già passate (in un attimo) tre settimane dalla fine della scuola, eppure non mi sono fermato un attimo!
Il campo scout (che, per chi non lo sapesse, comincerà il 23 luglio) mi sembrava (ed era) una cosa lontanissima: mancavano ancora sei settimane, un'eternità. E invece adesso tre settimane sono già volate via... quando si dice che il tempo è tutto...
Andando di questo passo la prossima settimana mi tocca tornare a scuola!!! aiutoooo!!!
E adesso dovrei scusarmi con i miei venticinque lettori (questa volta la citazione non è radiofonica ma letteraria...), che sono abituati a post ad alto contenuto psicologico e filosofico e oggi invece si trovano un (banalissimo) post sull'inizio di un nuovo mese, che in realtà, ad andare a vedere bene, non è proprio niente: è semplicemente un'invenzione umana, un diverso numerino nella data... adesso basta, però.... avevo detto che oggi non avrei fatto discorsi complicati e non ne farò...!
...buon luglio a tutti!

p.s. premio a sorpresa al primo lettore (dei venticinque) che indovinerà la citazione letteraria...