lunedì, settembre 18, 2006

Scherzi del destino

Stasera scrivo un post diverso dal solito.
Non l'ho pensato prima. Lo scrivo di getto. Scrivo questo post per condividere con qualcuno le emozioni che sto provando adesso.
Stasera in un palazzo qui a Milano, fra l'altro non molto lontano da casa mia, c'è stata un'esplosione, provocata probabilmente da una fuga di gas. Nel momento in cui vi scrivo, ci sono due morti e un numero imprecisato di feriti e di dispersi sotto le macerie. Più di cento persone sono rimaste senza casa. Tra quello che resta della casa, si cerca anche un bambino.
E' strano come si sentano più vicini - e drammatici - i fatti così terribili che accadono vicino a noi, in un luogo che conosciamo bene, in cui ci è capitato di passare. Penso che se quest'esplosione fosse avvenuta a 1000 km da qui, probabilmente non mi avrebbe colpito più di tanto. Sarebbe stata solo uno dei tanti fatti brutti che quotidianamente avvengono nel mondo.
Eppure io in quella via sono passato parecchie volte, conosco abbastanza quel quartiere. Mi sento come se ad essere saltata in aria fosse stata la mia casa, quella di fronte alla mia, o quella davanti alla quale passo tutte le mattine per andare a scuola.
Non riesco a non stare attaccato alla radio e a internet per avere le ultime notizie, per sapere se quel bambino è stato ritrovato, se il numero dei dispersi è diminuito.
Penso che è accaduto in via Lomellina, ma sarebbe potuto succedere anche qui. All'improvviso mi sento vulnerabile, come se tutte le mie certezze e le mie sicurezze fossero saltate in aria insieme a quella casa.
Penso a quel ragazzo albanese che - per un crudele scherzo del destino - sembra si trovasse davanti all'edificio saltato in aria solo per caso. Non era lì dentro. Ci stava passando davanti. Se l'esplosione fosse stata solo trenta secondi prima o trenta secondi dopo, sarebbe ancora vivo.
Se, se... Mi accorgo di quanto sia vulnerabile la nostra vita, di quanto si possa morire "per caso", "per coincidenza". Non riesco a non pensare che al posto di quel ragazzo ci sarei potuto essere io, che anche a me sarebbe potuto capitare di passare lì davanti. Eppure al momento dell'esplosione io stavo tranquillamente cenando in casa mia. Davanti a quel palazzo che esplodeva c'era lui, non io.
Perchè? Non riesco a darmi una risposta. Non riesco a non pensare a quanto tutti noi siamo vulnerabili: specialmente in questo periodo, c'è chi non prende gli aerei o la metropolitana per paura degli attentati. Eppure, anche così, potrebbe capitarti di passare davanti ad una casa nel momento sbagliato... è terribile.

19 Commenti:

Blogger AJ450 ha detto...

Ti capisco benissimo, perchè mi è capitato un paio di volte con il palazzo di fronte al mio: la prima volta un incendio che lo ha interamente devastato. La seconda volta una esplosione al piano terreno, per una fuga di gas. In entrambi i casi il destino (padre e figlio del caso allo stesso tempo) ha voluto che passassi davanti al palazzo qualche minuto prima dei tragici eventi.
La stessa sensazione la provi quando la tua abitazione è colpita da un terremoto: ti rendi conto che le misere azioni umane sono nulla in confronto ad una qualsiasi manifestazione delle forze della natura.
Ma non è un motivo sufficiente a nascondersi: fa parte delle regole del gioco di questo pianeta. Possiamo solo provare a non farci male da soli, cercando di limitare l'insorgere di eventi catastrofici. Consapevoli che qualcosa, nonostante tutto, sfuggirà. E non per colpa nostra.
Anche se può sembrare cinico, è umano, maledettamente umano.

18 settembre, 2006 23:35  
Blogger SOYUZ1968 ha detto...

Abito a 100m dal luogo dell'esplosione....una delle poche case modeste di una via di gente benestante...stasera ero fuori...sono tornato alle 23.30 e ho lì visto gente afflitta e spaventata....il tuo stato d'animo è comune a ciò che provo io...

19 settembre, 2006 01:29  
Blogger A. ha detto...

io vivo in via lomellina, a 200 metri dall'esplosione, ti posso assicurare che è stato allucinante....in quel momento potevo esserci io a passare di li....comunque la situazione è tragica, per ora i morti sono 4 ma guardando i resti dell'edificio potrebbero essere molti di più...

ho pensato a quanto è stato tragico quest'episodio per me, e poi l'ho paragonato a quello delle torri gemelle e sono stato malissimo, prima era quasi astratto, ora è reale... e pensare che ci sono posti al mondo (vedi medio-oriente) dove esplosioni del genere sono quotidiane, e dove queste tragedie portano via al giorno anche più vittime di via lomellina...c'e' da riflettere e parecchio...

19 settembre, 2006 12:08  
Blogger somis ha detto...

aj450: non è un motivo valido per nascondersi, è vero: se "il destino" ha deciso che quello è il tuo momento puoi fare ben poco. Come si è visto, non prendere la metropolitana o l'aereo non serve. Qualcosa di tragicamente imprevedibile può capitare ovunque. Anche in una via di Milano dove si passa tutti i giorni. Però stamattina, camminando davanti a delle case mentre andavo a prendere l'autobus per andare a scuola, non ho potuto fare a meno di pensare a quel ragazzo albanese, che ieri sera stava passando lì per caso.

soyuz1968: io non abito così vicino da aver potuto vedere quello che stava succedendo "dal vivo", ma solo sentire alla radio che questa tragedia stava avvenendo non lontano da casa mia, dove mi capita di passare ogni tanto, mi ha colpito molto.

Ą ń Ť ŏ ñ į ő: anche io, guardando su corriere.it le foto delle operazioni di soccorso, ho collegato d'istinto quello che accadeva qui a Milano a quello che è accaduto cinque anni fa a New York. ho pensato che se quest'esplosione fosse avvenuta solo a 100 km da qui, forse sarebbe stata "una delle tante", che non ci avrei pensato più di tanto. ci sono posti del mondo in cui purtroppo scoppi, bombe, morti e feriti sono all'ordine del giorno. purtroppo ormai ci abbiamo fatto l'abitudine, ma quando qualcosa del genere succede vicino a noi non riusciamo a mantenere il solito distacco. e allora ci rendiamo veramente conto di cosa vogliono dire tutte le notizie che (spesso per "sopravvivere") ci lasciamo scorrere addosso.

19 settembre, 2006 14:32  
Blogger Compagno di pranzi e cene ha detto...

Sono passato di la anche stamattina. Molta gente veniva sfollata con le valigie non si sa per quanto...un dramma nel dramma.
Metto il tuo blog nei link, se ti va di farlo anche tu. Mi fa piacere se vieni a commentare assiduamente

19 settembre, 2006 14:35  
Blogger somis ha detto...

compagno di merende: già, gli sfollati. sembrano niente in confronto a chi ha perso i propri cari nel crollo. ma anche aver perso la propria casa, le proprie cose, i propri spazi non dev'essere facile. vuol dire non avere più niente.
per il link, anche io ti ho aggiunto

19 settembre, 2006 14:49  
Anonymous Anonimo ha detto...

La cosa che mi lascia più allibito è che secondo le ultime fonti di informazione la tragedia sarebbe causata da un sucidio. Capito? Un suicidio. Qua non è il destino, o la mano di qualcuno di superiore. Qua è la mente malata di una donna di mezza età, di professione psicologa (andiamo bene) che ha ben pensato di togliersi la vita, togliendola così ad altre tre persone di cui un bambino. Non ho parole. Come si fa? Se ti vuoi far fuori ingoiati un flacone di acido, vai in cima ad un grattacelo e gettati assicurandoti di non danneggiare nessuno. Ma far saltare un edificio provocando vittime e feriti questo mi sembra un ultimo atto di un brutale egoismo spettacolarizzato. Ora dico, se questa tesi sarà poi confermata, vi sembra possibile che tutto questo possa essere causato da un suicidio? Sono davvero senza parole per un gesto del genere.

19 settembre, 2006 16:10  
Blogger somis ha detto...

gico 102.5: capisco perfettamente quello che intendi. pensare che si sia trattato di un incidente, di una negligenza o di qualcosa di "involontario" ci fa pensare che "era destino", che non era possibile farci niente (per quanto non si possa fare niente per una negligenza... se questa volta non è andata così, sono molti gli esempi di tragedie dovute a questo) mentre stando alle ultime notizie qualcuno aveva avuto la precisa volontà di riempire quell'edificio di gas. La reazione di sdegno è naturale, se si pensa che questa donna (più o meno volontariamente) ha trascinato con sè altre tre persone.
Però... ma c'è un però. Pensare che questa tragedia è di origine colposa, ma che non si tratta di una bomba, bensì un suicidio, mi fa riflettere. Non è che uno si sveglia dall'oggi al domani e decide di farla finita. Cosa può aver spinto quella donna ad avere un bisogno così forte di abbandonare questa vita da portare con sè anche altre tre persone che non c'entravano niente? Adesso che l'ipotesi più probabile è quella del suicidio, non riesco a non pensare alla storia umana che c'è dietro ad un gesto così folle. Perchè quella donna era sola? Se si sapeva che aveva dei problemi, perchè è stata abbandonata a se stessa? Nessuno si è mai accorto di niente? Le domande senza un perchè aumentano.

19 settembre, 2006 16:27  
Anonymous Anonimo ha detto...

Non critico la scelta del suicidio anche se posso non condividerla sull carta. Ognuno può avere dei "validi" motivi ( se mai ce ne fossero per farla finita) per togliersi la vita. Quello che non accetto e che condanno, si condanno con sedegno, è quello di decidere di buttar giù un intero palazzo, trascinandosi così le vite di altre persone e i mostri di altre famiglie che adesso stanno piangendo i loro cari. Chi sei tu per decidere della vita degli altri. Sulla tua fai ciò che vuoi (se ci credi poi ne risponderai a Quello del Piano Superiore) se agisci in maniera così irrevocabile sulla vita degli altri sei un vigliacco e un egoista. Depressione, gravi crisi famigliari, problemi sul lavoro, ti senti un fallito? Ok falla finita. Libero. Ma non tirar giù un palazzo. Al limite tirati giù te da un tetto.

19 settembre, 2006 17:21  
Blogger somis ha detto...

gico 102.5: capisco quello che intendi. Non sto giustificando quella che (stando alle ultime ipotesi) ha deciso di suicidarsi e di portare con sè anche tre altre vite (che forse sarebbero potute essere di più).
Non ci sarebbero "scusanti" se uno, nel momento in cui decide di togliersi la vita, fosse completamente lucido, e decidesse lucidamente di uccidere anche gente che non c'entra niente (o almeno ne fosse consapevole). Io per fortuna non mi sono mai trovato in questa situazione, ma penso che chi arriva a tal punto da decidere di uccidersi non possa in quel momento essere completamente lucido. chi può sapere cosa scatta nella mente di chi decide di suicidarsi? siamo sicuri che quella donna si sia resa conto di quello che stava facendo? io non ne sono così sicuro, penso che può darsi che non abbia pensato alle conseguenze del suo gesto.
quando viene commesso un omicidio con "incapacità di intendere e di volere", spesso il responsabile viene "scusato". chi si suicida non è forse incapace di intendere e di volere? non dico di giustificarlo, ma almeno cercare di capire che in quel momento forse non era in grado di capire l'entità di quello che stava facendo.
sinceramente su quest'ipotesi del suicidio non so cosa pensare. semplicemente non riesco a classificarla solo come un atto di disprezzo della vita propria e altrui. non riesco a non pormi delle domande a cui non ho una risposta certa, solo delle considerazioni...

19 settembre, 2006 18:04  
Blogger SOYUZ1968 ha detto...

Bravo Simone....hai un bel sito personale, particolarmente attento a ciò che accade nel mondo...

Fa piacere che ragazzi non ancora ventenni abbiano questa sincera sensibilità verso il mondo che ci circonda, sensibilità che si è ben esplicitata nel commentare la tragedia di Via Lomellina.....

Sarai sicuramente un bravo giornalista al servizio della gente che avrà più bisogno di visibilità...

19 settembre, 2006 18:35  
Blogger somis ha detto...

soyuz1968: grazie! sono molto contento che il mio sito ti piaccia! :-)

19 settembre, 2006 18:38  
Blogger Il Pianista ha detto...

abito a poche decine di metri dal luogo della tragedia. Ieri sera ero li, che tristezza la disperazione di tutte quelle persone che hanno perso tutto. Alcune le conosco personalmente.
Comunque non credo alla tesi del suicidio, non vorrei che fosse il tentativo di incolpare una vittima per nascondere responsabilità di altri.

19 settembre, 2006 22:42  
Blogger Il Pianista ha detto...

mi unisco ai complimenti per il tuo sito.
Apprezzo moltissimo che un giovane si interessi e sia sensibile alle alterne vicende di questo piccolo mondo e che abbia la passione di scrivere, arte dimenticata.
Continua così, e se vuoi ogni tanto fa un bel saltino sul mio blog...

19 settembre, 2006 22:48  
Blogger SOYUZ1968 ha detto...

Og du besøkte Norge...du må være en skarp gutt.. :-)

20 settembre, 2006 00:41  
Blogger somis ha detto...

il pianista: quella del suicidio è una probabile causa, su cui si sta ancora indagando. non è ancora stato accertato se si tratti della verità.
sono contento che il mio sito ti piaccia! :-)

soyuz1968: eh?

20 settembre, 2006 15:17  
Blogger SOYUZ1968 ha detto...

Traducendo dal Norvegese vuol dire

Oh hai visitato la Norvegia....devi essere un ragazzo sveglio...

20 settembre, 2006 17:32  
Blogger somis ha detto...

soyuz1968: grazie ;-)

20 settembre, 2006 20:28  
Blogger Donna del Mare ha detto...

pensa te che io ci abito davanti,al palazzo..

25 settembre, 2006 18:25  

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