sabato, giugno 30, 2007

Gocce di Calcata #1

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Caratteristico Borgo Medioevale, arroccato su un alta rupe tufacea, Calcata trae le sue origini fin dai tempi della preistoria: nella vicina altura di Narce sono state rinvenute numerose strutture e reperti relativi alle fasi più antiche della civiltà etrusco-falisca.

Il nome Calcata appare per la prima volta in un documento della fine dell'VIII secolo, sotto il Pontificato di Adriano I (772-795). Con il possesso dei territori da parte della nobile famiglia degli Anguillara, a Calcata venne eretta una cinta muraria ed il castello Baronale, fine XIII secolo, attualmente restaurato e propietà del parco valle del Treja (consorzio fre i Comuni di Calcata e Mazzano Romano).

A causa di alcuni cedimenti della rupe tufacea (recentemente consolidata), i Calcatesi, a partire dagli anni '60, si sono trasferiti nel nuovo insediamento posto a 500 metri circa di distanza.

Attualmente Calcata Vecchia appare come uno spendido balcone naturale sul Parco Regionale della Valle del Treja, immerso in una vegetazione lussureggiante che costituisce area protetta.

Il caratteristico borgo, che rappresenta un unico singolare monumento, anzichè spopolarsi diventa meta ambita di turisti, anche stranieri, che privilegiano i luoghi tranquilli e ricchi di attività artistiche e culturali.

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Gocce di valle del Treja

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Ritorno

Treno Roma Termini - Milano Centrale, Venerdì 29 giugno 2007, ore 18.15

...e come quasi tutte le avventure, anche questa si conclude con una partenza, un viaggio, un ritorno...
Mentre il treno corre verso Firenze, Bologna e poi Milano, ripenso alle avventure di questi ultimi due giorni. Dal finestrino vedo sfrecciare campi, paesi, città. Nella mia mente, invece, rivedo i luoghi che ho attraversato, le persone che ho conosciuto, le esperienze che ho vissuto.
E mentre, seduto, mi faccio trasportare verso casa, ripenso a quanto ho faticato in questi giorni, al caldo, al sudore sulla pelle, alla sete quando in fondo alla forra non avevamo più acqua potabile, ai giorni passati a camminare in mezzo alla natura e alle notti a dormire all'addiaccio, con il cielo stellato come tetto e il sorgere del sole come sveglia.
Nella mia mente si affollano sensazioni diverse, la fatica e la stanchezza accumulate, il sonno, i sorrisi, le facce provate ma contente, le canzoni, quello che ho visto, sentito, imparato, capito, e naturalmente le innumerevoli domande a cui non ho saputo dar risposta.
Un enorme bagaglio che porterò sempre con me.

N.d.S. a breve arriverà anche qualche foto!

Roma

Treno Roma Termini - Milano Centrale, Venerdì 29 giugno 2007, ore 16.50

Sono stato a Roma solo un paio di volte, e sempre "di passaggio", per momenti molto brevi. Non ci sono mai venuto "per visitarla", ma piuttosto "per viverla".
Forse è proprio per questo che Roma ha per me sempre un fascino particolare.
Forse perchè è così grande, e per me che abito a Milano da un lato è come essere "a casa", mentre dall'altro mi trovo spaesato, perchè Roma non è Milano, dove so come muovermi e come orientarmi.
Certo, parte di quel fascino è dovuta alla storia che Roma ha alle spalle. Però anche Milano ha la sua (grande) storia, e comunque forse si pensa al passato storico di Roma solo con i tour turistici per la città, che non ho mai fatto.
E allora qual è la magia di Roma? È la consapevolezza di trovarsi nella città da cui parte tutto, dove ci sono i palazzi della politica, dove succedono tante delle cose che vediamo in TV, sentiamo alla radio o leggiamo sui giornali. E poi, ultimamente, Roma è anche la città di alcune persone che conosco anche se non di persona, e che purtroppo a causa dei tempi stretti non ho potuto incontrare.
Chissà, magari in futuro... tornerò a Roma...

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sabato, giugno 23, 2007

Itaca


Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.

I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d’incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.

In Ciclopi e Lestrigoni, no certo
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti - finalmente, e che con gioia
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta, più profumi
inebrianti che puoi,
va in molte citta egizie
impara una quantita di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca
raggiugerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada,
senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

Costantino Kavafis

venerdì, giugno 08, 2007

La fine di un'avventura

(Norvegia - foto by Somis)

E ad un tratto ti accorgi che è tutto finito.
Hai compiuto un lungo percorso, che può durare qualche ora o alcuni mesi, ma rappresenta ore, giorni, mesi o a volte anni, quando non una vita intera.
Sei entrato in un mondo, un mondo che spesso non è il tuo, ha coordinate spazio-temporali completamente diverse.
In ogni caso, sei entrato in contatto con dei personaggi, che per alcuni momenti nella tua mente hanno sostituito i tuoi amici e i tuoi familiari, le loro avventure hanno preso il posto della tua vita "vera".
Per molte volte, in autobus, a scuola, a casa, sdraiato sul letto, ti sei estraniato dal tuo mondo per entrare in un altro.
Hai provato a vedere fatti, situazioni, persone e luoghi con occhi diversi, quelli dei protagonisti. Ti sei posto come spettatore di quello che stava accadendo, e tu stavi facendo accadere nella tua mente. I tuoi occhi in quel momento immaginavano luoghi, persone, odori, colori, forme come ti sembrava più opportuno, come la tua mente (o il tuo cuore?) li "sentiva", non come erano o dovevano essere. Perchè in quel momento il padrone di quello che accadeva eri tu. Tu potevi decidere quando il fluire degli eventi dovesse andare avanti, quando dovesse rallentare, quando dovesse fermarsi, o addirittura tornare indietro, per riassaporare i momenti che erano passati via troppo velocemente.
Nonostante fossero le avventure non tue, ma di qualcun altro, e tu di fatto non potessi cambiarle, provavi a metterti al posto dei protagonisti, e alla fine eri riuscito a capirli, a comprendere il loro modo di fare, la loro personalità, il loro modo di affrontare questa avventura, arrivando a ragionare come loro.
E poi all'improvviso, più o meno prevedibilmente, questa avventura arriva al suo culmine, ti costringe ad abbandonarti ad essa per un ultimo interminabile momento. E poi finisce.
Chiudi il libro, l'avventura è finita.