mercoledì, ottobre 24, 2007

L'altra faccia dell'Isola dei Famosi

Leggere questo resoconto del Gatto (Roberto Uggeri, lo speaker di RTL 102.5 che fino a fine novembre trasmette da lì insieme a Francesco Facchinetti, ndr) mi ha fatto pensare che tutta la gente che guarda un programma come l'Isola dei Famosi (ed è tanta) non immagina neanche quello che è veramente l'Honduras, quello che succede dietro alle telecamere.
Milioni di persone per un paio di mesi quasi quotidianamente volgono lo sguardo verso un punto dall'altra parte del globo che meriterebbe più attenzione (e non certo per le beghe di qualche pseudo-famoso) e non si rendono conto di quello che è veramente quella terra.
E questo cose, là, non durano solo qualche mese come il programma, ma per sempre.

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venerdì, ottobre 19, 2007

Life & death

(Irlanda - foto by Somis)

Ieri abbiamo dato l'ultimo saluto a Edo, uno dei bidelli della nostra scuola.
Pensieri. Domande. Lacrime. Malinconia.
Capire che è proprio vero che ci si accorge di quanto una persona è speciale solo quando non c'è più. Penso di non aver mai parlato con Edo. Sarà che sono timido. Solo adesso, anche grazie ai racconti di chi Edo lo conosceva meglio di me, ho capito quanto era speciale.
Riflessioni sulla solitudine. Edo non aveva parenti, tranne la mamma malata di alzheimer e una anziana zia. La sua famiglia era la scuola. I ragazzi, i professori, i colleghi bidelli. Anche chi non è più nella nostra scuola. Tutti gli sono stati vicini fino all'ultimo. Vedere tutta quella gente al suo funerale mi ha fatto pensare a quanto, in realtà, non fosse solo.
Pensando alla morte è impossibile non pensare alla propria. Mi è venuto in mente quello che avevo letto, a questo proposito, sul sito di Valeria Benatti, di Rtl. Se avete cinque minuti fateci un salto, mi ha fatto riflettere parecchio.
L'amarezza, la malinconia, la tristezza e la sensazione di aver perso qualcuno di importante sono sempre lì. Ma Edo rimarrà sempre nella nostra scuola, nei ricordi e nei cuori di quella che per lui era la sua famiglia.

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domenica, ottobre 14, 2007

Scelte

(Irlanda - foto by Somis)

Dubbi, domande e incertezze.
Delusione per il comportamento di alcune persone con cui, pur sapendo che le nostre strade si stavano per dividere, mi ero illuso si fosse creato, in questo/i anno/i (con chi più, con chi meno...), un rapporto decente. Persone che, un mese fa, pensavo di aver conosciuto meglio, che pensavo mi avessero conosciuto meglio e per questo mi tenessero un pochino di più in considerazione. E invece, poco prima di lasciarci, mi hanno dimostrato che non c'è spazio per il buon ricordo di loro che pensavo di poter portare con me lungo la mia strada.
Le sciocche lacrime di commozione che arrivano e vengono ricacciate indietro quando si sta per mettere la parola "fine" a qualcosa di bello e importante, indipendentemente dal fatto che questa fine sia necessaria e obbligata per proseguire sulla stessa strada. Lacrime per un anno che è stato intenso, nonostante tutto. Nonostante le difficoltà, i dubbi, i momenti di sconforto, le fatiche, le incomprensioni. Ma che forse è stato bello proprio per questo, e che forse proprio per questo mi ha dato tutto quello che mi è servito a compiere questa scelta importante e a prendere (o continuare?) questa strada. Ma lacrime forse anche, almeno un po', per le persone che, per tratti più o meno lunghi e più o meno intensamente, hanno camminato al mio fianco, poco più avanti o poco più indietro. Nonostante le incomprensioni, le differenze di carattere, la distanza. Lacrime che, forse, almeno per queste persone erano immeritate.
E poi il grande punto di domanda che, dopo aver compiuto una scelta di questo genere, appare vicino alla parola "futuro", tanto generale, tanto vaga, tanto personale, tanto mia, tanto importante, tanto spaventosa e tanto entusiasmante al tempo stesso.
Ma forse è proprio prendere queste scelte, importanti ma non fondamentali, che insegna ad affrontare, in futuro, quelle scelte che possono cambiarti la vita, e che non si può fare a meno di affrontare.

Era da tanto che non aprivo l'editor del blog con un'idea piuttosto vaga di quello che volevo scrivere e non lasciavo che fosse il cuore a dettare alle dita le lettere da digitare sulla tastiera. Per fortuna è successo di nuovo. Grazie blog!

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