venerdì, agosto 22, 2008

Stoccolma (2)

Aereo Stoccolma-Bruxelles, Mercoledì 20 agosto 2008, ore 12.20

Rieccomi qui!
Come potete vedere dall'intestazione, ci sto scrivendo dall'aereo del ritorno, perchè ormai la mia vacanza in Svezia è giunta al termine. I miei genitori continueranno per la Lapponia, io invece fra qualche giorno partirò per una nuova avventura. Ma non vi ho ancora raccontato degli ultimi giorni a Stoccolma.
Lunedì siamo stati sull'isola di Djugarden, nel centro della città. Provando l'ebbrezza della metropolitana di Stoccolma abbiamo raggiunto il museo Vasa, in cui è esposta una nave del 1628, affondata il giorno dell'inaugurazione e ripescata qualche secolo dopo.
Il museo, che nelle forma dell'edificio ricorda un'arca, contiene diverse sezioni con spiegazioni di com'era la vita all'epoca, di come si viveva sulla nave e di come è stata recuperata. Interessante, nonostante l'affollamento.
Quindi siamo entrati allo Skansen, museo all'aperto con case dei secoli passati provenienti da tutta la Svezia (e qualcuna anche dalla Norvegia, perchè ai tempi della fondazione i due stati erano ancora uniti) e ricostruite nel parco. Dentro alcune case, personaggi in costume o negozi in stile dell'epoca.
Peccato solo che, data la stagione non più alta (le scuole hanno già riaperto) molti stand fossero chiusi, e peccato per il tempo, con una pioggerellina tanto fastidiosa che ci ha accompagnato per buna parte della giornata.
Al pomeriggio prendiamo il tram 7 per tornare in centro. Tram ancora vecchio stile con bigliettaio a bordo (che deve anche aprire manualmente le porte alle fermate). Curioso vedere che, quando buca i biglietti, non butta per terra i "buchi", ma se li mette nella tasca della giacca.
Scesi dal 7 ci regaliamo un giro nella zona più commerciale di Stoccolma: sembra di essere in una di quelle grandi città che si vedono nei film, con vie affollate e trafficate, grandi palazzoni nuovi e tante insegne luminose. Penso che senza passare dalle zone "vissute" dagli abitanti di una città si perda un punto di vista piuttosto importate sulla vita in una grande capitale come Stoccolma.
Ieri, invece, battello per raggiungere la villa reale, un po' fuori Stoccolma. La traversata è molto piacevole (nonostante il battello piuttosto affollato), e offre una bella visuale su quartieri più moderni, sugli innumerevoli ponti che collegano le varie isole che compogno la città e sulla vegetazione che si trova lungo le rive appena fuori dal centro.
Visitiamo i giardini reali (chiamati la Versailles del nord, ma il paragone ci pare un po' azzardato). Dopo una parte con fontane e siepi, vasti prati con alberi e attraversati da un corso d'acqua (no, non puzzolente come il Lambro!). L'ingresso ai giardini è gratuito, e quindi sono frequentati anche dagli abitanti della città come un parco pubblico. Ma decisamente tenuti meglio dei nostri parchi.
Entriamo quindi nel padiglione cinese, e poi decidiamo di non visitare l'interno della villa. Ci godiamo la restante parte dei giardini e la traversata, e poi torniamo a casa.
Mi sembra che per questo diario di viaggio possa essere tutto. Spero di avere interessati almeno un po' i miei venticinque lettori con i miei racconti. Se qualcuno di voi sta programmando un viaggio in Svezia e vuole qualche altra info, ci sono i commenti e la mail ;)
Al prossimo diario di bordo!

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mercoledì, agosto 20, 2008

Stoccolma (1)

Sodertalje, domenica 17 agosto 2008, ore 21.10

Buonasera!
Lo so, sono un po' indietro con gli aggiornamenti, quindi ecco le ultime!
Venerdì abbiamo preso il traghetto che da Gotland ci ha portati sulla terraferma, dalle parti di Stoccolma. Visto che eravamo in anticipo, ne abbiamo approfittato per fare un giro sulla costa vicino a Visby, ma niente di particolare.
Traversata piacevole, c'è il sole e non fa troppo caldo. Ci perdiamo un po' a Sodertalje, ma finalmente troviamo il campeggio. Pernottiamo (e ci staremo fino a mercoledì) in una "casa mobile", una casa prefabbricata. Una volta adattati agli spazi un po' angusti ci si sta dentro bene, se non fosse per qualche lampadina mancante, il riscaldamento che non funziona, lo scaldabagno che si spegne...
Ieri abbiamo preso il treno (incluso nella Stockholm Card) che in 45 minuti ci ha portati in città. Treni molto moderni e confortevoli, altro che certi nostri! Stazione di Stoccolma immensa, con bagno a pagamento (10 corone = circa 1 €) ma pulito.
Quindi giro a piedi per le strade e i vicoli (tra cui il più stretto, che è veramente stretto). Mentre siamo nella catedrale (ingresso sempre compreso nella Stockholm Card), ci propongono un giro sul campanile. E' da pagare a parte (25 corone = circa 3 €), ma ne vale veramente la pena. La guida parla un inglese molto comprensibile, per fortuna. Quindi altro giro nella "Gamla Stan (la città vecchia) e poi prendiamo un battello (anche questo incluso nella Stockholm Cad) che ci porta a vedere la Djugarden (isola con musei che visiteremo nei prossimi giorni e un piccolo Gardaland svedese in riva al mare) e i quartieri nuovi delal città. Molto interessante.
Gelato con cono fatto "dal vivo" in vetrina e poi treno per tornare a Sodertalje. Qui cerchiamo un supermercato aperto, ma l'unico che troviamo al sabato chiude alle 18. Per fortuna riusciamo a recuperare, in negozi diversi, quello che ci serve per la colazione.
Oggi saremmo dovuti tornare a Stoccolma, ma la pioggia ci ha fatto cambiare programma. Prima siamo andati a vedere il Gripsholm Slott, castello cstruito su un'isoletta del lago Maren (ingresso compreso nella Stockholm Card). Interessante, ma forse ci aspettavamo qualcosa di più. Poi visita al vicino paese di Mariefred (pace di Maria), abbastanza carino.
La pioggia ci costringe a risalire in macchina, e ci dirigiamo verso Sigtuna. Un ponte levatoio (qui ce ne sono tanti, essendo pieno di laghi) bloccato ci impedisce però di raggiungerlo, e allora andiamo al castello di Skokloster. Approfittiamo di un momento in cui la pioggia è diminuita e scendiamo a fare qualche foto anche alla vicina chiesa.
Nel ritorno passiamo da Sgituna (il ponte levatio era stato nel frattempo sbloccato), ma non ci sembra particolarmente interessante.
Mi sembra che sia tutto, alla prossima!

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venerdì, agosto 15, 2008

Visby e Faro

Isola di Gotland, giovedí 14 agosto 2008, ore 21.40

Buonasera!
Dopo aver finalmetne pubblicato i primi due post di questo diario di bordo, ecco un nuovo aggiornamento!
Siamo ancora sull'isola di Gotland. Ieri abbiamo visitato Visby, il principale centro dell'isola, dove eravamo sbarcati dal traghetto.
Ci inoltriamo nel centro storico della cittadina, all'interno delle mura. Le stradine strette (a volte in salita, a volte in discesa) sono molto caratteristiche, con negozi e angoli pittoreschi, da fotografare insomma.
Piacevole passeggiata, nonostante le macchine che passano anche se il centro dovrebbe essere pedonale. Girando per il centro vedo l'indicazione della biblioteca, dove riesco a collegarmi per un'ora, gratis, con un computer veloce. Ed é lí che vi ho postato il primo giro di aggiornamenti.
Pranzo sul porto, con il fish 'n chips di un baracchino. Molto buono.
Quindi altro giro nel paese, arrivando nella piazza principale con le bancarelle e infine alla cattedrale. Pittoresca anche la scalinata tutta fiorita che parte dalla cattedrale. Arrivati in cima, si gode di una bella visuale sulla chiesa e sulla cittadina. Per finire, un giro intorno alle mura.
Prima di tornare verso il combeggio, giuro in un centro commerciale con un supermercato veramente enorme. Ma, del resto, quando ne fanno uno lo fanno grand,e visto che si passano chilometri e chilometri senza case e con, nei pochi centri abitati, piccoli supermercati.
Tornati in campeggio, andiamo sulla spiaggia non lontano dalla nostra casetta, con rocce dalle forme strane che sicuramente mericano una visita (e qualche foto).
La meta di oggi era invece l'isola di Faro, un'isoletta che uno stretto braccio di mare separa dalla parte piú settentrionale della "sorella maggiore" Gotland. Prima di arrivare all'imbarco, peró, passiamo davanti al museo all'aperto di Burge, ricostruzione di un villaggio agricolo molto ben fatta. Entrando pensiamo sia piuttosto piccolo, incece girandolo scopriamo che é molto grande: case, stalle, granai, mulini, botteghe, laboratori in legno con i caratteristici tetti di paglia si susseguono e ci strappano piú di qualche foto, ovviamente.
Quindi il traghetto, che in pochi minuti ci porta sull'isola di Faro. Breve giro in macchina in mezzo ad una natura incontaminata, tra pinete, prati e mare. Ci fermiamo a vedere la chiesa di Faro (il paese, che sono veramente quattro case) e poi ci dirigiamo al faro di Faro (scusatemi il giro di parole). Nonostante il fortissimo vento sulla spiaggia quello che ci troviamo davanti merita davveor.
Proseguiamo girando per l'isola seguendo le indicazioni di punti panoramici e fermandoci in quelli che ci piacciono di piú. Tra questi, Langhammars, dove troviamo sulla spiaggia (sassosa) altre pietrone dalle forme strane (rauk), tipiche delle coste di Gotland. Piú avanti lungo la stessa stradina troviamo un angolino molto interessante, con casette di pescatori e barche di legno in riva al mare, vicino a Digerhuvud.
Quindi, di nuovo traghetto per tornare sull'isola maggiore e, sulla via del ritorno, sosta nella biblioteca di un piccolo paese, Larbro, per collegarmi a internet.
Cena all'aperto (nonostante con la sera la temperatura sia scesa, ma sulle sedie sono a disposizione delle coperte) in un ritsorante in riva al mare vicino al campeggio. Per antipasto una specialitá del luogo: un toast con sopra gamberetti freddi in una salsa di tipo maionese e limone, buono.
Dovrebbe essere tutto, al prossimo post!
N.d.S. Pubblicato anche questo post. Stamattina traghetto e adesso siamo sulla terraferma a 50 km da Stoccolma. Sperando di trovare un internet point piú veloce di questo del campeggio, appuntamento al prossimo post!

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giovedì, agosto 14, 2008

Live from Gotland!

Ola cari lettori!
Vi scrivo dalla biblioteca di un piccolo paese sull'isola di Gotland, dove rimarremo fino a domani. Non ho moltissimo tempo. Intanto ho finito di inserire il post che ieri avevo lasciato a metá, per le news sugli ultimi due giorni vi do appuntamento al prossimo post!

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mercoledì, agosto 13, 2008

Oland e Gotland

Isola di Gotland, martedí 12 agosto 2008, ore 21.40

Ola!
Stasera vi scrivo dall'isola di Gotland, vicino alla costa svedese che si affaccia sul mar Baltico, un po' piú a nord di quella di Olland, da cui vi scrivevo l'altra sera. Ma andiamo con ordine.
Ieri, eravamo ancora a Oland, e abbiamo girato l'isola. Meta della giornata, il paese di Borgholms e il suo castello. Nel raggiungerlo, passiamo da Algutsrums. Sulle guide ne é segnalata la piazza del mercato con banchi di legno permanenti.
Nel cercarla troviamo una tipiaca casa/fattoria e ci fermiamo a fotografarla. Nel frattempo esce una vecchietta, e le chiediamo indicazioni per raggiungere il centro del paese. Purtroppo non capisce l'inglese, e neanche a gesti ci intendiamo. Ma quel sorriso, quel tentativo di farsi capire lo stesso, quella gioia curiosa nell'incontrare qualcuno di nuovo mi fa uno strano effetto. É come dire: non importano le divisioni, i confini, le differenze linguistiche; siamo tutti uomini, e il sorriso é ancora un linguaggio universale.
Il mercato, per la cronaca, era deserto e chiuso, predendo cosí gran parte del suo fascino. Ma ci ha fatto fare un incontro interessante, e ne é valsa la pena.
Del lcastello di cui parlavo prima rimangono solo le rovine, essendo stato colpito da un incendio nel XIX seoclo. I resti, che sanno di piú antico della sua reale etá (costruito nel Medioevo, ricorda a prima vista delle rovine romane), hanno comunque il loro fascino e valgono una visita.
Dopo il castello visitiamo il paese di Borgholms. Un po' piú grande degli ultimi che abbiamo visto. Molti negozi, molta gente per strada, molto colore, addirittura due suonatori di strada. Strano, rispetto agli altri paesi in cui siamo stati. Forse tutto questo movimento é dovuto all'ora pomeridiana e al sole.
Nel pomeriggio andiamo a vedere il Sandviks Kwarn, il mulino di tipo olandese (cioé quelli in pietra con la sola "testa" di legno che gira) piú grande d'Europa. Tempo di fare due foto e comincia a diluviare. Risaliamo in macchina e arriviamo a vedere il Langeerik (Enrico il Lungo), faro posto nella parte piú settentrionale dell'isola.
Stamattina invece sveglia presto per arrivare in tempo all'imbarco del traghetto che ci ha portato sull'isola di Gotland, dove ci troviamo adesso. Ovviamente arriviamo un po' troppo in anticipo, quindi abbiamo tempo per una passeggiata sulla spiaggia di Boda, citata dalle guide perché lunga 20 km. Sará che siamo abituati, nei nostri giri per l'Europa, a spiagge molto piú profonde e vaste, ma non ci colpisce particolarmente, nonostante la pineta che si spinge fin sulle dune che costeggiano la spiaggia.
Bello comunque ripercorrere, per arrivare al traghetto, la strada fatta ieri, che attraversa una zona abbastanza selvaggia.
Dopo una traversata di due ore, sbarchiamo a Gotland, e ci dirigiamo verso Ljugarn, dove si trova il nostro campeggio. Lungo la strada passiamo da Roma. No, non abbiamo allungato il percorso, qui c'é davvero un paese che si chiama cosí. Sicuramente si tratterá di una coincidenza. Ma qui in Svezia di pezzi di Italia se ne trovano davvero tanti: ristoranti/pizzerie a volontá, e soprattutto gelaterie: "Italienski gelato". Non avrei mai detto che in un paese dove per buona parte dell'anno fa molto freddo ci potessero essere tante gelaterie una attaccata all'altra, forse piú che in Italia.
A Roma breve incursione in biblioteca per collegarmi ad internet. Ma non riesco nemmeno a scrivere un post breve. Nonostante le 20 corone (circa 2 euro) per mezz'ora, il computer é lentissimo e dopo un quarto d'ora salta il collegamento. Pazienza, magari sará per domani.
Compeggio a Ljugarn molto carino, casette in legno in mezzo ad una pineta. La nostra casa é divisa in due e io dormo in una specie di "dependance".
Nel pomeriggio, giro nella parte meridionale dell'isola. Paesaggio molto "brullo", una distesa di campi, mucche, qualche pecora/capra e qualche casetta qua e lá (anche i paesi che abbiamo attraversato erano piuttosto piccoli, e dopo le 18 scatta il coprifuoco). Un paesaggio che, comunque, mi é piaciuto molto, nonostante la sua apparente semplicitá.
Dopo qualche sosta per fotografare case caratteristiche (come una con il tetto di paglia che, vista di lato, sembrava uno di quei cani con il pelo lungo) o chiese (quella di Oja, ad esempio, con il crocifisso di tipo a sole piú bello d'Europa) arriviamo nella punta meridionale dell'isola. Cerchiamo il faro di Hoburgen. Non lo troviamo, ma ci fermiamo comunque a fotografare. Pensando che sia quella per il faro, imbocchiamo una stradina che costeggia il mare. Anche se non ci prota al faro (che troveremo dopo, ma non ne vale la pena), la stradina i fa scoprire un pezzetto di costa "selvaggia" e bella (anche se un po' piatta), e ci troviamo contenti di averla imboccata.
Per stasera é tutto, alla prossima!

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Milano - Oland

Isola di Oland, domenica 10 agosto 2008, ore 21.30

Buonasera a tutti!
Con questo post scritto a mano, che trascrivero' appena potro', anche quest'anno somis' blog si trasforma per un po' in un diario di viaggio.
Come vi avevo gia' detto, la destinazione di quest'anno e' la Svezia.
Siamo pariti venerdí, e questi primi tre giorni sono stati di viaggio.
Prima tappa a metá della Germania, in un B&B molto bello e anche economico. É stato carino, nonostante la pioggia e le difficoltá con la lingua (i padroni di casa non sapevano l'inglese), riuscire a scambiare qualche parola e scoprire che la pioggia per arrivare ha aspettato proprio noi, dopo sei settimane di secco.
Cena in un pub/ristorante locale, buona.
Secondo giorno da metá Germania alla Danimarca. Arriviamo un po' tardi per colpa di alcune code in Germania, sia per incidenti che per lavori. Un po' difficile trovare il posto, visto che la via che ci interessava era tagliata in due dalla ferrovia e da vietta laterale diventava strada principale.
Dopo il solito "non esperto del luogo", troviamo una simpatica vecchietta che, in un perfetto inglese, ci spiega la strada. Ma non lo troviamo ancora. Per fortuna ci danno una mano un signore e sua moglie, anche loro in perfetto inglese e con un bel sorriso stampato in faccia (che non guasta mai!). Si offrono anche di telefonare al padrone del B&B per farsi dire dove sia esattamente. C'é la segreteria, ma comunque grazie alle loro indicazioni riusciamo a trovare la casa.
Un pó squallido trovare ad accoglierci, invece del padrone di casa, una lettera. Per pagare, possiamo lasciare i soldi nella cassetta della posta.
Cena buona ma non entusiasmante e non molto economica (ma qui mangiare fuori costa sempre tanto).
Oggi dalla Danimarca all'isola di Oland (Svezia), pasando per il ponte che collega i due stati. Siamo in una casetta di legno in un campeggio. Cena a Kalmar, cittá sulla terraferma collegata all'isola da un ponte, molto buona, dopo aver fatto un giro nella cittá e aver visto, da fuori, il castello. Nel tardo pomeriggio sembrava che ci fosse giá il coprifuoco.
Varie ed eventuali random:
- Per la serie "WC nel mondo". Bagni di un'area di servizio tedesca. Per entrare una tornella: 50 cents. La macchinetta peró lascia uno scontrino, che ti permette di recuperare i soldi in consumazioni o acquisti. Ma il bello viene dentro. Ovviamente pulitissimi. Dopo aver fatto quello che devo fare, cerco lo sciacquone. Schiaccio qualcosa dietro il water. Dal muro spunta un braccio di plastica che si posiziona sull'assa, spruzzando un liquido. L'assa comincia a deformarsi, e scorre sotto questo braccio, per pulirsi. Geniale.
- Cena di ieri sera. Il signore del tavolo dietro di noi, accorgendosi che i camerieri si sono dimenticati di venire a prendere le nostre ordinazioni, ne chiama uno e ce lo manda. Piccole gentilezze sorridenti.
- Sempre ieri sera, passiamo al supermercato per comprare qualcosa per la colazione. Alla cassa, diamo una banconota al cassiere, che la infila in una fessura. Il resto esce da una macchinetta davanti alla cassa. É un metodo antirapina, perché cosí i cassieri non possono accedere al denaro.
Mi sembra che per oggi possa essere tutto, alla prossima!

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Live from Visby

Buongiorno cari lettori!
Scusate se per qualche giorno non mi sono fatto sentire. Ieri ho provato a collegarmi dalla biblioteca di Roma (no, non quella nel Lazio, un paese qui sull'isola di Gotland), ma il computer era leeeeento e poi la rete e' saltata.
Adesso sono a Visby, il centro principale dell'isola, e provo a postare un po' di arretrati...

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giovedì, agosto 07, 2008

Si parte!

Come vi ho già anticipato, domani si parte per le vacanze. Anche quest'anno un paese freddo (ma in realtà sembra che le temperature non siano poi così basse): la Svezia, che avevo solo attraversato andando in Norvegia due anni fa.
Anche se quest'anno il viaggio sarà solo a metà, spero di riuscire a tenervi aggiornati sul viaggio come gli anni scorsi! Altrimenti, appuntamento a quando torno!
Buone vacanze a tutti!

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martedì, agosto 05, 2008

Varie ed eventuali

(Irlanda - foto by Somis)

E per l'ennesima volta riemergo da un imperdonabile silenzio "blogghistico". Il blog, purtroppo, è una di quelle tante cose di cui, passato l'entusiasmo, a volte ci si stanca, e lo si lascia perdere per un po'.
Eppure, non è che di cose non me ne stiano succedendo, anzi!
E' un periodo "intenso". Come sempre. Ma non intenso come quei mesi scolastici di fine quadrimestre, pieni di verifiche ed interrogazioni e scadenze. Che, bene o male, sono sempre le solite.
Questa volta è un periodo pieno di cose nuove. Vacanze estive diverse dalle altre. Come, del resto, mi ripeto ogni anno.
Un ambiente nuovo che in queste settimane sto scoprendo, persone nuove, nuove cose da fare e da imparare. Quell'entusiasmo del nuovo che ti dà la carica per iniziare in quarta qualcosa che non hai mai fatto. L'assuefazione arriverà, semmai, dopo. Ma questa esperienza è troppo corta perchè sopravvenga l'assuefazione, e ogni giorno è una piccola nuova scoperta.
Ma questo periodo non è solo quello. In questo periodo ci sono stati anche dei re-incontri. Trovarmi con degli amici che non vedevo da un po' di mesi per salutare qualcuno che parte per un viaggio lontano. Incerto fino all'ultimo se andare o meno, trovo persone che non vedevo da tempo felicissime di rivedermi, di condividere con me quello che gli è successo negli ultimi tempi, di sapere come me la sto passando e se ho cose nuove da raccontare. E resto contento. Una serata che non mi aspettavo. E anche se so che per un altro po' per mille ragioni non li vedrò, so che quando ci rincontreremo rivivremo le stesse emozioni.
Eppoi riscoprire il valore dell'amicizia correndo una sera da un'amica che ha bisogno di sfogarsi un po' con qualcuno di cui si fida.
E lo sguardo, dalla scrivania e dal monitor davanti a cui sto per buona parte del giorno, si spinge un po' più in là, verso il futuro più prossimo. Il viaggio in Svezia. Un'altra avventura nelle terre del Nord. Ma quest'anno è diverso. Viaggio a metà. Ormai sono grande.
E, dopo, la route in Slovenia. Tutta la logistica da organizzare, il dubbio di essermi dimenticato qualcosa, l'attesa per qualcosa che non so esattamente come sarà. La prima route all'estero. Organizzandola, sto conoscendo meglio persone che frequento da mesi. Ho scoperto il piacere di una chiacchierata lunga un pomeriggio, a parlare di massimi sistemi, di esperienze personali, o di cavolate. E soprattutto del fare insieme, che è sempre più piacevole che fare da soli.
E si avvicina anche una route molto più importante, quella di Natale in Terrasanta. Avvicinandosi, appare qualche particolare in più. E mi chiedo come sarà. Di una cosa sono sicuro: sarà una nuova grande avventura.
Sullo sfondo, però, sempre i soliti pensieri. La mia mente che lavora anche quando vorrei che semplicemente si riposasse un po'. Ricordi vicini e lontani si avvicinano e si scontrano. Come sempre. Occasioni perse, rimpianti e rimorsi. E un po' di quella nostalgia che accompagna, inevitabilmente, il passato.
Ma ormai sono ai primi di agosto, il "viaggio" di questa estate è ormai a metà. Allo sguardo verso il futuro se ne accompagna uno verso il passato, quello più prossimo, quello che è ancora fresco, estivo. Le esperienze e i momenti che ho appena vissuto e che ormai sono solo immagini, odori, suoni nella mia mente. E che, forse, è arrivato il momento di capire cosa mi hanno lasciato. Sicuramente, nel fagotto della mia vita, c'è qualcosa che prima di partire per questo "viaggio" non c'era. Ed è quello il bello. Per quello che l'ho intrapreso. Per quello che lo continuo.

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