venerdì, giugno 08, 2007

La fine di un'avventura

(Norvegia - foto by Somis)

E ad un tratto ti accorgi che è tutto finito.
Hai compiuto un lungo percorso, che può durare qualche ora o alcuni mesi, ma rappresenta ore, giorni, mesi o a volte anni, quando non una vita intera.
Sei entrato in un mondo, un mondo che spesso non è il tuo, ha coordinate spazio-temporali completamente diverse.
In ogni caso, sei entrato in contatto con dei personaggi, che per alcuni momenti nella tua mente hanno sostituito i tuoi amici e i tuoi familiari, le loro avventure hanno preso il posto della tua vita "vera".
Per molte volte, in autobus, a scuola, a casa, sdraiato sul letto, ti sei estraniato dal tuo mondo per entrare in un altro.
Hai provato a vedere fatti, situazioni, persone e luoghi con occhi diversi, quelli dei protagonisti. Ti sei posto come spettatore di quello che stava accadendo, e tu stavi facendo accadere nella tua mente. I tuoi occhi in quel momento immaginavano luoghi, persone, odori, colori, forme come ti sembrava più opportuno, come la tua mente (o il tuo cuore?) li "sentiva", non come erano o dovevano essere. Perchè in quel momento il padrone di quello che accadeva eri tu. Tu potevi decidere quando il fluire degli eventi dovesse andare avanti, quando dovesse rallentare, quando dovesse fermarsi, o addirittura tornare indietro, per riassaporare i momenti che erano passati via troppo velocemente.
Nonostante fossero le avventure non tue, ma di qualcun altro, e tu di fatto non potessi cambiarle, provavi a metterti al posto dei protagonisti, e alla fine eri riuscito a capirli, a comprendere il loro modo di fare, la loro personalità, il loro modo di affrontare questa avventura, arrivando a ragionare come loro.
E poi all'improvviso, più o meno prevedibilmente, questa avventura arriva al suo culmine, ti costringe ad abbandonarti ad essa per un ultimo interminabile momento. E poi finisce.
Chiudi il libro, l'avventura è finita.

3 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Che modo fantastico di definire la lettura...lo userò con i miei ragazzi.
ciao
Sciura Pina

08 giugno, 2007 20:04  
Anonymous Anonimo ha detto...

Si, volevo dire la stessa cosa, ora tenterò di dire a costo di ripetermi che la fluidità di pensieri e parole è meravigliosamene amalgamata e rende scorrevole la lettura! Somis, la scuola è finita, e io so esattamente come ci si sente liberi e felici, ma anche un pò di nostalgia vero?
Un abbraccio forte forte

08 giugno, 2007 21:57  
Blogger somis ha detto...

sciura pina: l'idea di scrivere questo post è nata l'altro giorno quando, apporfittando degli ultimi giorni di scuola in cui in classe non si fa niente, ho finalmente finito "il nome della rosa" di eco, che la prof ci ha dato da leggere a metà aprile. lo confesso, all'inizio è stato un po' pesante. le prime fatidiche 100 pagine non passavano più, e per un po' ho anche pensato che forse non sarei stato "selezionato". poi pian piano sono entrato in questo mondo, e la fine del libro mi ha veramente appassionato. mi fa piacere sapere che questo post sarà usato da una prof con i suoi alunni... e mi piacerebbe anche sapere cosa ne potrebbe venire fuori...

naty: grazie come sempre per i complimenti, fa sempre molto piacere riceverli! per quanto riguarda la fine della scuola, si un po' di nostalgia c'è, ma quella di solito salta fuori più avanti... i primi giorni di vacanza si sente solo la librtà...

09 giugno, 2007 13:33  

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