giovedì, ottobre 12, 2006

Passaggi

(Norvegia - foto by Somis)

Ci sono dei momenti, in ogni cosa che facciamo, che sono dei veri e propri "passaggi", dichiarati oppure velati.
Sono piccoli grandi traguardi che, una volta raggiunti, ci fanno andare al gradino successivo della scala della nostra vita, che non sappiamo quanto sia alta nè dove arrivi, e nella quale i gradini più bassi, nonostante vengano spesso considerati i meno importanti, sono fondamentali, perchè sono le basi su cui si appoggiano quelli più alti.
Il passaggio da un gradino all'altro sempre un momento particolare, delicato, complicato.
E' difficile abbandonare la relativa sicurezza di un gradino su cui siamo da molto tempo e che conosciamo bene, in cui siamo a nostro agio, per intraprendere un nuovo cammino, salire più in alto, su un gradino nuovo e sconosciuto, cadendo dal quale ci faremmo molto più male di quanto ce ne saremmo potuti fare prima.
La distanza tra i due gradini può esser più o meno lunga, ma è sempre quel tanto che basta a non farci vedere quello che ci aspetta, lasciandoci il punto interrogativo relativo al nostro futuro, a quello che ci sta per capitare, all'ambiente in cui ci troveremo a vivere.
Non sappiamo esattamente cosa succederà, dove andremo e cosa faremo, ma sappiamo benissimo che non possiamo nemmeno stare per sempre sullo stesso gradino, perchè ormai su quello non c'è più spazio per noi, e prima o poi arriverà il momento in cui dovremo fare il "salto", volenti o nolenti.
Spesso la salita al gradino più in alto, oltre a farci abbandonare ciò che conosciamo per ciò che non conosciamo, è di per sè faticosa, perchè dobbiamo trovare la forza di scalarlo, questo gradino. Può essere difficile, possiamo incontrare delle difficoltà, ma se abbiamo bene in mente il nostro obiettivo (che non deve per forza essere il gradino, ma anche solo la volontà di passare) riusciremo sempre a stringere i denti e ad affrontare le prove che ci porteranno al gradino superiore. Qualsiasi esse siano, anche le più impensabili.

2 Commenti:

Blogger Diego ha detto...

La paura dell'ignoto può costituire un deterrente oppure uno stimolo alla Ricerca: dipende dalla maturità della mente che la vive.
Il tuo post potrebbe ben essere considerato come una descrizione metaforica dell'esistenza, ricca di sempre nuove difficoltà e ostacoli che si frappongono tra il presente e l'agognato traguardo che ci si prefigge.
V'è chi afferma che il viaggio sia la vera meta.

29 ottobre, 2006 21:07  
Blogger somis ha detto...

diego: hai perfettamente ragione. il mio post si riferiva ad un "passaggio" particolare, ma effettivamente poi cos'è la vita se non un insieme di passaggi, piccoli o grandi che siano?
per quanto riguarda il viaggio, c'è una poesia di Costantinos Kavafis, "Itaca", che parla proprio di questo:è bellissima.
sono contento di avere un nuovo lettore.

30 ottobre, 2006 12:00  

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