sabato, dicembre 09, 2006

Ce n'è troppo di Natale! #1


Anche quest'anno, siamo ufficialmente entrati nel "Christmas Time"...
Anche se, personalmente, è da qualche anno che non sento più l'atmosfera natalizia come quando ero più piccolo. Quest'anno, in particolare, mi sono ritrovato a Natale senza nemmeno accorgermene, intento a pensare a tante altre cose, anche se ci hanno pensato le pubblicità, le luminarie per le strade, l'albero e il presepe che devo ancora fare a farmene rendere conto... Eppure sono sicuro che, come tutti gli anni, accadrà qualcosa, anche di veramente piccolo, che mi farà sentire la magia del Natale, come quando ero piccolo, o forse una magia diversa, ma non meno intensa... E voi come state vivendo questo periodo pre-natalizio? Avete già cominciato a fare i regali?
Intanto, vorrei accompagnare i miei venticinque lettori fino al Natale con questo racconto di Dino Buzzati, che posterò a puntate, in cui si riflette sul significato vero di questa ricorrenza. Ovviamente, i commenti sono a vostra disposizione per farmi sapere cosa ne pensate!

Nel paradiso degli animali l'anima del somarello chiese all'anima del bue:
- Ti ricordi per caso quella notte, tanti anni fa, quando ci siamo trovati in una specie di capanna e là, nella mangiatoia...?
- Lasciami pensare... Ma sì - rispose il bue. - Nella mangiatoia, se ben ricordo, c'era un bambino appena nato.
- Bravo. E da allora sapresti immaginare quanti anni sono passati?
- Eh no, figurati. Con la memoria da bue che mi ritrovo.
- Millenovecentosettanta, esattamente (oggi duemilasei, n.d.S.).
- Accidenti!
- E a proposito, lo sai chi era quel bambino?
- Come faccio a saperlo? Era gente di passaggio, se non sbaglio. Certo, era un bellissimo bambino.
L'asinello sussurrò qualche cosa in un orecchio al bue.
- Ma no! - fece costui - Sul serio? Vorrai scherzare spero.
- La verità. Lo giuro. Del resto io l'avevo capito subito...
- Io no - confessò il bue - Si vede che tu sei più intelligente. A me non aveva neppure sfiorato il sospetto. Benché, certo, a vedersi, era un fantolino straordinario.
- Bene, da allora gli uomini ogni anno fanno grande festa per l'anniversario della nascita. Per loro è la giornata più bella. Tu li vedessi. È il tempo della serenità, della dolcezza, del riposo dell'animo, della pace, delle gioie famigliari, del volersi bene. Perfino i manigoldi diventano buoni come agnelli. Lo chiamano Natale. Anzi, mi viene un'idea. Già che siamo in argomento, perché non andiamo a dare un'occhiata?
- Dove?
- Giù sulla terra, no!
- Ci sei già stato?
- Ogni anno, o quasi, faccio una scappata. Ho un lasciapassare speciale. Te lo puoi fare dare anche tu. Dopotutto, qualche piccola benemerenza possiamo vantarla, noi due.
- Per via di aver scaldato il bimbo col fiato?
- Su, vieni, se non vuoi perdere il meglio. Oggi è la Vigilia.
- E il lasciapassare per me?
- Ho un cugino all'ufficio passaporti.

...appuntamento alla prossima puntata!

5 Commenti:

Blogger AJ450 ha detto...

Eccooo... quel racconto di Dino Buzzati...
Mi fai tornare bambino, come quando me lo fecero leggere per la prima volta a scuola... sigh :'(
cade forzatamente una goccia di malinconia

10 dicembre, 2006 00:27  
Anonymous Anonimo ha detto...

Per creare l'atmosfera e la magia del natale bisogna che rimanga dentro di te quella goccia di infantilità che te le fa vedere.
Si vede che tu a 16 anni, non ne hai già più! Non credo che sia possibile arrivare a Natale senza nemmeno accorgersene!

10 dicembre, 2006 10:22  
Blogger Diego ha detto...

Per quanto mi riguarda, avvertivo la magia del Natale, della quale scrivi, soltanto negli anni dell'infanzia.
Da allora, ho osservato molte azioni umane con occhi diversi e disincantati.
Oggi, e da molti anni ormai, non festeggio il Natale: per me, che non sono religioso, non ha nessun significato.
Al consumistico insieme di spreco luminoso, regali inutili e buoni propositi, preferirei di gran lunga che ci s'impegnasse maggiormente a evitare l'ipocrisia ogni giorno dell'anno.

10 dicembre, 2006 16:21  
Blogger somis ha detto...

aj450: già, quel racconto di Buzzati... a te l'hanno fatto leggere a scuola? noi in prima media ci abbiamo fatto una recita... indovinate che parte facevo? ve lo svelerò solo all'ultima puntata del racconto...

anonimo: è vero, per creare l'atmosfera del natale bisogna rimanere un po' bambini dentro. però bisogna anche crescere, perchè ad una certa età non bastano più due luci e un regalo a "fare natale". serve qualcosa di più, pur rimanendo bambini. l'avevo scritto l'anno scorso, e la situazione non è cambiata molto... semplicemente quest'anno non ho sentito l'atmosfera del natale perchè avevo troppe cose per la testa per accorgermene. diciamo che ad un certo punto mi sono scontrato contro un insieme di luci e di addobbi che non mi aspettavo, troppo intento a pensar ai miei mille impegni. questo non vuol dire che non possa sentire l'atmosfera natalizia: in fondo mancano ancora quindici giorni, e sono sicuro che mi capiterà qualcosa di "magico" che mi farà accorgere del natale...

diego: per me il natale (dal momento in cui me ne accorgo, non da quando la pubblicità mi dice che è arrivato) è comunque una magia, indipendentemente dal suo significato religioso. certo, l'ideale sarebbe "essere più buoni" tutto l'anno, ma dato che questo è molto difficile, forse ci si può accontentare di un mese all'anno, in cui (in mezzo alla frenesia da regali) volersi più bene, fare un regalo sentito ad una persona a cui si vuole bene e a cui non lo si ha mai detto...

10 dicembre, 2006 22:57  
Anonymous Anonimo ha detto...

grazie mi servivano i commenti per scuola ho utillizati vostri :]

12 gennaio, 2009 20:23  

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