lunedì, novembre 20, 2006

Balle


Era veramente un tipo molto riflessivo e molto attento alle cose, ma forse era proprio questo a non impedirgli di dire balle, soprattutto a se stesso.
Gli capitava di inventare cose che in realtà non c'erano, di dire che le cose erano come lui le vedeva dietro le lenti della sua immaginazione, quando in realtà sapeva benissimo (ma ne era consapevole?) che erano diverse.
Ragazzo dai mille e un perchè, si era più volte chiesto come mai raccontasse queste balle. Erano balle innocenti, che non avevano conseguenze su quanti gli stavano intorno. Non erano bugie dette con un secondo fine, per capirci.
E allora... perchè, quando si metteva a scrivere, la sua mente partiva e inventava, aggiungeva, ingrandiva? Forse perchè aveva dentro di sè una sensazione strana, difficile da esprimere, che non riusciva a comprendere, a spiegare razionalmente? E allora inventava una spiegazione, magari ingrandendo certe parti di quella cosa così confusa e incomprensibile, a discapito di altre...

1 Commenti:

Blogger Diego ha detto...

La libertà nella scrittura fantastica è una condizione irrinunciabile.
Non v'è nulla di malvagio se il contenuto della produzione del tuo personaggio non riflette fedelmente la realtà: la scrittura è talvolta uno specchio, talvolta una lente d'ingrandimento, talvolta un caleidoscopio e assolve a molteplici funzioni nell’economia di un individuo.
La scrittura consente di immaginare se stessi e gli altri e di moltiplicare i mondi possibili ed esistenti.
Non crucciarti eccessivamente se sussiste uno scarto fra realtà e immaginazione e impegnati sempre nella libertà del pensiero.

24 novembre, 2006 09:12  

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