martedì, novembre 01, 2005

Un bambino, solo un bambino

Era un bambino, solo un bambino.
Era perchè adesso non c'è più. Stamattina, con indosso una cintura esplosiva, si è fatto saltare in Iraq al passaggio di un generale della polizia irachena. Non è riuscito nel suo scopo (se quello era realmente quello che voleva e sapeva quello che stava facendo), ma ci ha rimesso la vita.
Chissà cosa ha spinto quel bambino, di dieci anni, quindi piccolo, ma abbastanza grande per farsi esplodere, a mettersi addosso dell'esplosivo e a dire, in un attimo, l'attimo giusto, in cui fare più male al generale "nemico": "Addio mondo, bello o brutto che tu sia, mi devo sacrificare, devo morire".
Chissà cosa ha pensato mentre si è fatto esplodere?
Chissà se, anche solo per un attimo, ha pensato di lasciar stare?
E perchè non ha lasciato stare?
Chissà dove ha trovato il coraggio di farsi saltare?
Chissà chi è quell'assassino, perchè di assassino si tratta, che ha riempito la testa di quel bambino di stupidaggini per convincerlo (o costringerlo) a farlo?
Chissà chi è stato a dirgli: "Vai e fatti esplodere"?
Perchè non si è fatto esplodere lui?
Forse non ne ha avuto il coraggio?
Però per spingere un bambino a uccidersi e a uccidere il coraggio l'ha trovato, eh?
Chissà, forse sono stati poprio suo padre o sua madre a costringerlo.
Non riesco a immaginare come si possa arrivare a tanto.
Le donne che, dopo il parto, uccidono i figli commettono un grave errore, ma umanamente è più facile comprenderle, perchè ci si può immaginare il disagio o il loro stato di confusiuone, anche se ciò non le giustifica.
Ma non si può comprendere, né perdonare, un genitore (o un adulto in generale) che spinge un bambino di dieci anni a uccidersi per colpire un "nemico".
Finché è un adulto a diventare kamikaze il fatto è preoccupante perchè c'è gente che, in nome di un'ideologia, pur di uccidere qualcun altro è pronta a morire, ma perlomeno colui che si è fatto esplodere sa perchè l'ha fatto, ne è consapevole, almeno un po'.
Un bambino invece no.
Un bambino di dieci anni non riesce, non può capire chi è quello che deve uccidere e perchè deve morire.
Un bambino è troppo piccolo, deve giocare con dei giochi, non con dell'esplosivo.
Un bambino non può essere consapevole di quello che sta facendo, se si tratta di gesti così estremi.
Un bambino è solo un bambino. Un bambino era solo un bambino e non potrà mai crescere, perchè stamattina si è fatto esplodere.

1 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

ogni bambino che nasce è un essere innocente che non coltiva la cattiveria; è un puro. E' un vero peccato che poi per gli interessi dei grandi gli si insegni ad odiare, ad uccidere. Chi insegna queste cose ai bambini non ha alcun rispetto della vita umana e non merita clemenza. Ai piccoli di qualsiasi parte del mondo si deve insegnare il rispetto e la libertà verso il prossimo non ad uccidere. Sono gli uomini di domani. Solo così si puo vivere tutti in pace.

06 novembre, 2005 22:08  

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